A causa della crisi economica e dell’elevato tasso di disoccupazione che caratterizza il contesto economico italiano attuale, molto giovani, soprattutto quelli in possesso di una laurea, prendono in considerazione l’ipotesi del trasferimento in uno stato dell’UE che offra maggiori prospettive di inserimento lavorativo. A livello internazionale ha un peso piuttosto considerevole un posto all’Onu o in altre realtà di grande prestigio, ma guardando all’estero una delle destinazioni più gettonate è la Germania, paese che presenta delle interessanti possibilità professionali in diversi settori. Forniamo qui alcuni suggerimenti utili per chi voglia tentare questa carta.
Come trovare lavoro in Germania
A seguito della riunificazione con la DDR (la Repubblica Democratica Tedesca), la Germania ha dovuto affrontare un periodo di riforme, cambiamenti e sfide sociali che sono state accolte con il tipico spirito teutonico, caratterizzato da pragmatismo ed efficienza. Superati i primi anni di assestamento, ora lo stato tedesco rappresenta senza dubbio la locomotiva produttiva europea, sebbene nei Länder orientali si registrino ancora delle differenze rispetto allo stile di vita e alla produttività delle regioni del nord e del sud del paese. La Baviera è in cima alla classifica delle aree che attraggono maggiori investimenti e capitali, mentre il Nordrhein-Westfalen è il Land con la maggiore concentrazione di grandi agglomerati urbani e poli industriali.
Scegliere di trasferirsi in Germania per lavoro può essere una soluzione lungimirante, considerato che l’età media della popolazione tedesca si sta gradualmente alzando e numerosi posti di lavoro dovranno essere occupati da forze fresche. Inoltre, il paese attrae costantemente famiglie da tutto il mondo, che necessitano di servizi e che alimentano i consumi, generando quindi un aumento della domanda nei diversi mercati.
I settori che offrono buone possibilità di impiego sono quello dei servizi, dove si richiedono professionisti in campo infermieristico, nell’ambito educativo (specie quello dell’infanzia), nell‘assistenza agli anziani e ora anche nella gestione dei migranti. Chi dispone di una laurea tecnica potrà trovare delle offerte nel settore ingegneristico ed automotivo, nell’architettura, nella chimica e nel campo informatico, mentre è sempre alta la richiesta di personale italiano nel settore della ristorazione e nel turismo.
Consigli utili per riuscire a lavorare in Germania
Diversamente dall’Italia, dove le conoscenze e la famiglia costituiscono i canali privilegiati per approdare ad un posto di lavoro, in Germania ciò che conta è il possesso di competenze realmente spendibili nel mercato professionale. Di conseguenza, un buon CV in formato europeo e magari in lingua tedesca o inglese, lettere di presentazione e referenze verranno esaminati attentamente dai datori di lavoro e si riceverà quasi sempre una risposta, anche in caso negativo, per cui si consiglia di dedicare particolare attenzione alla loro realizzazione. Conoscere la lingua tedesca è quindi un vantaggio, anche se alcune offerte saranno accessibili presentando dei documenti in lingua inglese.
Sebbene sia possibile prendere contatti con le aziende tedesche dal nostro paese, si consiglia di effettuare la ricerca di lavoro direttamente dalla Germania, in maniera tale da essere subito attivi in caso di un eventuale colloquio. Una delle prime operazioni da svolgere sarà quindi la registrazione del nuovo domicilio per ricevere un apposito indirizzo da allegare alle domande di impiego inviate, l’apertura di un conto corrente presso un istituto di credito tedesco (non si avranno particolari difficoltà nell’ottenere dei prodotti a costo zero) e la sottoscrizione di un’assicurazione, necessaria per ottenere un impiego.
Successivamente si potrà decidere se proseguire con una ricerca autonoma via internet o rivolgendosi ad un’agenzia di collocamento, che potrà offrire anche dei servizi di assistenza, la possibilità di un corso avanzato di lingua e la consulenza da parte di esperti.
Il mercato del lavoro tedesco è caratterizzato dalla presenza dei cosiddetti “mini-jobs”, degli impieghi part-time generalmente a tempo determinato, associati ad una retribuzione mensile inferiore ai 400 euro, che potranno rivelarsi utili per coprire le spese iniziali di vitto e alloggio durante la fase della ricerca di un lavoro più remunerativo.