Per impartire lezioni private (le classiche ripetizioni di matematica e inglese, ad esempio) bisogna sapere come funziona a livello di tasse e se bisogna obbligatoriamente dichiarare tali redditi al fisco. La risposta è ovviamente affermativa: troppo spesso si sente dire che questo tipo di lavoro viene effettuato all’oscuro dell’Agenzia delle Entrate, ma oggi più che mai è giusto e utile essere in regola. Infatti, per molti giovani dopo gli studi sta diventando sempre di più una vera e propria professione.
Ripetizioni private e lavoro occasionale: dichiarazione dei redditi e tasse Agenzia delle Entrate
Molto spesso le ripetizioni sono l’unica fonte di reddito, che a volte arriva ad essere un lavoro continuativo vero e proprio. Arricchirsi senza far nulla è praticamente impossibile, perciò bisogna darsi da fare. Necessario, tuttavia, che le tasse su quanto si guadagna vengano dichiarate e nel caso sia necessario anche pagare quanto dovuto all’INPS. Come per tutti i lavori che si svolgono in maniera autonoma è fondamentale capire se sia necessario o meno aprire una partita IVA. Soprattutto capire anche come, non aprendola, si possa comunque essere in regola e non avere nulla da temere.
Per prima cosa, quando si parla di lezioni private è necessario capire se l’attività che si svolge può essere definita un lavoro occasionale oppure no. Ricordiamo che la legge in merito è abbastanza elastica, e che un lavoro viene definito occasionale quando viene svolto in maniera non abituale, non professionale, non viene svolto con continuità e non ha bisogno di coordinazione. Fondamentale che tra le parti non ci sia un rapporto continuativo. Simbolicamente è necessario che il rapporto non abbia una durata maggiore di 30 giorni e che il guadagno annuo non superi i 5 mila euro. Nel caso in cui si possa definire la propria attività di lezioni private come occasionale, basta rilasciare una ricevuta al cliente per prestazione occasionale. Non sarà nemmeno necessario versare contributi all’INPS. Solo nel momento in cui da tale attività occasionale si dovessero ottenere guadagni superiori ai 5 mila euro si è obbligati ad aprire una posizione alla Gestione Separata INPS e versare quanto dovuto. I redditi in questione vanno dichiarati, in sede di dichiarazione dei redditi. solo se superiori a 4800 euro.
Voucher INPS Lavoro Occasionale: validi anche per le ripetizioni?
Ultimamente, quando si parla di lavoro occasionale, non continuativo o a termine, si sente spesso parlare di voucher. I Voucher INPS sono buoni che chiunque può acquistare presso delle tabaccherie o negli uffici postali. Hanno un valore di 10 euro e sono già comprensivi di tasse e contributi INPS. Per quanto riguarda le lezioni private è possibile per gli studenti provveder al loro pagamento attraverso voucher, che vanno attivati sul sito INPS e poi dati all’insegnante per il pagamento delle ore di lezione che sono state fatte. Anche in questo caso bisogna comunque considerare di non superare i 5 mila euro annui, per evitare di non essere più considerati lavoratori occasionali.
Bisogna aprire una partita IVA per dare ripetizioni?
Se la vostra attività di lezioni private è ormai diventata la vostra principale fonte di reddito, allora è proprio il caso di aprire una partita IVA. Inoltre diventa obbligatorio avere una posizione aperta alla Gestione Separata INPS a cui andranno versati i contributi, in base al guadagno lordo annuo ottenuto. Fondamentale scegliere il regime fiscale a cui essere assoggettati, in quanto da esso dipende l’ammontare effettivo delle tasse da pagare. Non essendo più possibile scegliere il regime dei minimi, in quanto abrogato definitivamente al termine del 2015, si può optare per il regime forfettario che prevede un pagamento Irpef del 15%, e vale per coloro che aprono una nuova attività e che non guadagnano più di 30 mila euro l’anno. Fondamentale che vengano rilasciate fatture relative al lavoro svolto, e che venga applicata l’IVA. Sono esenti solo gli insegnanti che svolgono tale attività a titolo personale, e solo per materie scolastiche o universitarie.