I conti deposito sono uno strumento di risparmio utilizzato dagli italiani per tutelare il proprio denaro dall’inflazione percependo contemporaneamente degli interessi che consentono di vedere fruttare nel tempo la somma di denaro versata. Interessi, però, che prevedono una tassazione che riduce il guadagno del risparmiatore andando ad incrementare quello dello Stato. I conti deposito, infatti, hanno un valore di circa 500 miliardi di euro. Gli italiani, dunque, cercano di risparmiare, di diminuire le spese mensili, di scegliere prodotti finanziari a tasso zero e con rendimenti garantiti ma l’imposizione fiscale grava pesantemente sul risultato finale che si vorrebbe ottenere.
Scopriamo a quanto ammontano le tasse sugli interessi e quali altre imposte vengono applicate sui conti deposito dopo aver approfondito la conoscenza con questo semplice strumento di risparmio.
Conto deposito: occhio alla tassazione sugli interessi
I conti deposito sono conti aperti presso banche e intermediari finanziari nei quali il titolare verserà una somma di denaro iniziale da vincolare o no, alimentandola quando vuole con importi aggiuntivi. Si differenziano da un normale conto bancario perché non è consentito svolgere operazioni come emissione di bancomat, carte di credito, bonifici e domiciliazione di utenze. Il titolare può versare denaro e prelevarlo se non sono presenti vincoli. I conti deposito, infatti, possono essere liberi o vincolati. In quest’ultimo caso, le somme versate dovranno necessariamente venire ritirate dall’utente alla scadenza del contratto, durata che varia nella maggior parte dei casi dalle poche settimane fino ai tre e cinque anni.
Un’altra caratteristica che differenzia il conto deposito da un normale conto corrente è la possibilità di maturare interessi la cui percentuale dipende dall’importo versato, dalla durata del contratto e dalla presenza del vincolo. In generale, sul mercato gli interessi variano da numeri al di sotto dello 0,50% fino ad arrivare a superare (in pochi particolari conti) il 2%. Interessi non eccessivi che si riducono ulteriormente a causa della tassazione applicata.
Tassazione conti deposito: a quanto ammonta?
Gli interessi maturati dal conto deposito subiscono una ritenuta fiscale pari al 26%. Significa che per calcolare gli interessi netti occorrerà moltiplicare per 1 – 26% gli interessi lordi. Una semplice applicazione che renderà subito più chiaro il reale rendimento. Purtroppo la tassazione non si ferma qui e il titolare del conto dovrà inserire all’interno dei calcoli l’imposta di bollo. Questa tassa viene considerata nell’esatto momento della rendicontazione che risulta annuale in alcuni conti deposito e trimestrale in altri.
L’imposta di bollo non ha un importo unico semplice da stabilire ma varia a seconda del valore del vincolo nel momento in cui si procede al calcolo. Qualora il conto durante la rendicontazione risultasse attivo, l’imposta di bollo che il titolare dovrà applicare risulterà pari allo 0,20% del nominale che si è investito nella frazione di anno considerata. In altre parole, l’importo preciso dell’imposta di bollo è legato al periodo di tempo passato dalla sua attivazione. Se il 31 dicembre, momento della rendicontazione, il conto risultasse aperto solamente da 3 mesi, l’utente si vedrà applicare un quarto di imposta di bollo. Per questo motivo, conti deposito dalle stesse caratteristiche ma con rendicontazioni differenti presenteranno un diverso importo dell’imposta di bollo. In generale, chi sceglie una rendicontazione meno frequente pagherà una cifra minore di bollo. Questo perché se il conto risultasse vuoto a causa della già avvenuta scadenza o di un anticipo nel rimborso, il titolare dovrà versare solo 1 euro come imposta minima dovuta.
Per esempio, scegliendo una rendicontazione trimestrale e aprendo un conto deposito di 10 mila euro ad inizio anno, prima della scadenza del conto del 31 dicembre si dovrà pagare un’imposta di bollo il 31 marzo e il 30 giugno pari a 5 euro (moltiplicando il valore nominale, l’aliquota dello 0,20% e 1/4 dell’anno) mentre scegliendo la rendicontazione annuale, il 31 dicembre il vincolo risulterà non più attivo e di conseguenza l’imposta di bollo risulterà pari a 1 euro.
Vi abbiamo messo tra le mani tutti gli strumenti necessari per calcolare rendimenti e tasse da applicare sul conto deposito già in vostro possesso o che avete intenzione di aprire. Ora spetta solo a voi decidere se approfittare di questo strumento di risparmio proposto da molte banche italiane (BNL, Mediolanum, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Hello Bank!, Findomestic…) oppure andare alla ricerca di altre soluzioni di risparmio presenti sul mercato. Ricordiamo, però, che i conti deposito vengono garantiti dal Fondo Interbancario per la Tutela del Deposito fino a 100 mila euro a conto.