Quanto guadagna al mese un sindaco comunale? E’ una domanda che almeno una volta nella vita ognuno di noi si sarà posto, un po’ per curiosità e un po’ per sapere se i compiti a cui adempie e la “paga” sono proporzionati. Il sindaco è l’organo responsabile dell’amministrazione del comune, colui che si deve adoperare per risolvere i problemi di una città. Le competenze sono varie, dalla sicurezza alla salute pubblica, dalla regolamentazione del traffico alla tutela ambientale, e la richiesta dei cittadini di interventi continui e proficui da parte del sindaco è incessante. Il primo cittadino, poi, ha il compito di emettere ordinanze urgenti per affrontare situazioni straordinarie (pensiamo, per esempio, alla chiusura delle scuole in caso di allerta meteo) ed ordinanze comunali ordinarie e regolamenti per cui è prevista la collaborazione con gli organi comunali. Ogni scelta del sindaco può essere sottoposta a critiche, utilizzata per un attacco diretto da persone di un credo politico differente, può rilevarsi una decisione non ottimale ma, in ogni caso, ogni provvedimento, ogni disposizione è frutto di un lavoro quotidiano del primo cittadino sulle cui spalle gravano pesanti responsabilità? Qual è il costo di questo lavoro? Quanto guadagno ogni mese un sindaco comunale?
Quanto guadagna ogni mese un sindaco comunale?
Aver delineato i compiti di un sindaco comunale è d’aiuto per capire se la cifra percepita mensilmente dal primo cittadino come stipendio è giusta oppure superiore o inferiore alle aspettative e alle mansioni svolte. Il presupposto da cui partire è che un sindaco di una grande città metropolitana avrà sicuramente più impegni da sostenere, più decisioni da prendere e più responsabilità e, di conseguenza, avrà uno stipendio mensile più elevato rispetto al primo cittadino di un comune più piccolo. Il guadagno di un sindaco, dunque, varia in base alle dimensioni del comune amministrato perciò non è possibile indicare uno stipendio fisso percepito dall’organo in questione. Maggiore sarà il numero degli abitanti amministrati maggiore sarà lo stipendio. Occorre sottolineare, però, che non parliamo di cifre elevate (ed esagerate) come quelle che si sentono essere corrisposte a parlamentari, deputati e senatori così come occorre precisare che sono previste riduzioni sullo stipendio qualora il sindaco comunale continui a svolgere il precedente lavoro in cui era impiegato prima dell’elezione.
La Legge di Bilancio 2024 sembrerebbe avere introdotto delle novità proprio in relazione allo stipendio dei sindaci comunali con un Decreto Fiscale che aumenta l’indennità dei primi cittadini di comuni che non superano i tremila abitanti raggiungendo l’85% di ciò che spetta ai sindaci di città con più di 5 mila abitanti. Fino ad ora, comunque, lo stipendio di un sindaco comunale è disciplinato dal Decreto 119 del 4 aprile 2000, decreto che stabilisce la base su cui partire per stabilire il guadagno mensile, cioè il numero dei cittadini residenti nel comune amministrato. Più abitanti ci sono maggiore sarà la retribuzione.
Nello specifico, il decreto stabilisce che:
- nei comuni fino a 1.000 abitanti il sindaco comunale avrà un guadagno mensile di 1.290,00 euro,
- da 1.001 a 3.000 abitanti il guadagno sarà di 1.450,00 euro al mese,
- da 3.001 a 5 mila abitanti di 2.170,00 euro,
- da 5.001 a 10 mila abitanti di 2.790,00 euro,
- da 10.001 a 30 mila abitanti di 3.100,00 euro,
- da 30.001 a 50.000 abitanti di 3.460,00 euro,
- da 50.001 a 100 mila abitanti di 4.130,00 euro
- da 100.001 a 250 mila abitanti di 5.010,00 euro,
- da 250.001 abitanti a 500 mila di 5.780,00 euro,
- sopra i 500 mila abitanti il guadagno mensile sarà di 7.800,00 euro.
I sindaci di città come Roma, Milano e Napoli, dunque, percepiranno uno stipendio di circa 8 mila euro al mese così come i primi cittadini di Torino, Palermo e Genova. I sindaci di Firenze, Bologna, Bari, Catania, Verona e Venezia, invece, si fermano ai 5.780,00 euro mensili mentre comuni più piccoli come Trieste, Parma e Messina determinano uno stipendio di circa 5 mila euro. Occorre tener conto, poi, dei rimborsi previsti per i primi cittadini e di eventuali maggiorazioni dovute, per esempio, ad una percentuale maggiore delle entrate proprie del bilancio comunale rispetto alla media regionale (maggiorazione del 3%) oppure alla superiorità della spesa pro capite relativa all’ultimo bilancio rispetto alla media regionale (maggiorazione del 2%). In questi casi, lo stipendio mensile potrebbe aumentare anche di mille euro andando ad incidere positivamente sul guadagno di un sindaco comunale.
D’altra parte, i sindaci dei piccoli comuni la cui retribuzione è inferiore ai 2 mila euro decidono di mantenere il lavoro svolto precedentemente all’elezione andando a dimezzare l’indennità prevista dal Decreto del 4 aprile 2000. Non entrando in aspettativa, il sindaco continuerà a percepire il reddito da lavoro e di conseguenza l’indennità subirà una riduzione pari alla metà dall’importo. Il primo cittadino di un comune di 900 abitanti che decide di rinunciare all’aspettativa non percepirà, dunque, 1.290,00 euro al mese ma 645,00 euro di indennità mensile.
Caso diverso per i titolari di un’impresa o di una attività commerciale. Dato che i soggetti in questione subiscono maggiori oneri fiscali e previdenziali, l’indennità non verrà dimezzata ma corrisposta per intero. I lavoratori autonomi diventati primi cittadini, quindi, percepiranno sia il reddito da lavoro che l’indennità stabilita dal Decreto 119 del 4 aprile 2000.
Gli altri lavoratori che diventano sindaci di grandi città per poter ottenere tutta l’indennità dovranno procedere con la richiesta di aspettativa dal vecchio lavoro smettendo, così, di percepire il reddito da lavoro. Il più delle volte questa scelta è semplice da compiere dato che il guadagno è nettamente superiore rispetto a qualsiasi stipendio medio. Essendo lo stipendio stabilito da un Decreto sulla base numerica dei cittadini residenti nel comune, poi, non esistono differenziazioni di genere. Per questo motivo un sindaco donna percepirà lo stesso stipendio di un sindaco uomo a parità di abitanti evitando la discriminazione che nel 2024 ancora viene compiuta in altri contesti lavorativi.
Stipendio di un sindaco: da cosa dipende?
A maggiori responsabilità, come quelle derivanti dalla gestione di una città con molti abitanti, corrisponde uno stipendio più alto. Questo è un dato di fatto per i sindaci italiani anche se il guadagno mensile è lontano dall’essere pari a quello dei deputati parlamentari la cui retribuzione è spesso soggetta a critiche (parliamo di quasi 12 mila euro per i deputati e di quasi 15 mila euro per i senatori). Rimborsi, premi produttività e uscite possono poi determinare un ulteriore aumento dello stipendio del sindaco comunale. Il bilancio comunale, dunque, è un parametro da considerare per stimare il guadagno mensile del primo cittadino.
In riferimento al già accennato aumento per il 2024 della retribuzione dei sindaci dei comuni con meno di 3 mila abitanti occorre precisare il ritocco all’indennità che ha portato lo stipendio mensile a 1.400,00 euro netti grazie ad un fondo statale di 10 milioni di euro. L’aumento è strettamente connesso alla questione di dignità che molti sindaci hanno posto considerando qualsiasi cifra inferiore un compenso non adeguato per le responsabilità sostenute e per l’inadeguatezza della somma di fronte al costo della vita. Il beneficio derivante dal ritocco all’indennità va ad interessare i 4.367 comuni italiani con meno di 3 mila abitanti e i 1.133 comuni il cui numero di abitanti è compreso tra 3.001 e 5.000, comuni che si trovano soprattutto in Piemonte e Lombardia. Se non ci fosse stata la concessione dell’aumento si sarebbe rischiato di non avere più candidati nei piccoli comuni così come è successo negli anni passati. Per quanto, infatti, voler fare il sindaco possa essere una vocazione, una passione dettata dalla volontà di fare attivamente qualcosa per la città in cui si risiede, il primo cittadino è una persona che deve potersi mantenere dignitosamente mentre risolve le problematiche più o meno gravi che attanagliano il comune amministrato. Spesso, poi, le risorse a disposizione sono molto scarse e i meccanismi amministrativi da conoscere sono complessi e necessitano di uno studio approfondito andando a riempire ulteriormente l’attività del sindaco la cui gestione della città diventa un lavoro a tempo pieno, a qualsiasi ora del giorno e, in alcuni occasioni, della notte. La richiesta di un aumento per gli stipendi dei primi cittadini dei piccoli comuni, dunque, non ha generato polemiche dato che la cifra programmata rientra in uno stipendio non alto, pari a quello di una grande parte della popolazione attiva.
Le polemiche nascono, invece, nel momento in cui si considerano gli stipendi dei sindaci delle grandi città non tanto per l’indennità base ma per le maggiorazioni dovute ai rimborsi. Notizie più o meno veritiere di false spese sostenute per riuscire ad ottenere un guadagno ancora maggiore hanno provocato reazioni di disappunto così come l’aver appurato che in alcune città italiane, citiamo Palermo, un sindaco è arrivato a percepire un compenso annuo di 121 mila euro, più di 10 mila euro al mese.
Le responsabilità a cui si va incontro valgono cifre così elevate? All’inizio del nostro articolo abbiamo constatato come sia comune interrogarsi sul guadagno di un sindaco comunale. Si sentono e si leggono notizie relative allo stipendio di deputati e senatori, consiglieri e Presidenti di Regione ma raramente si sente parlare delle retribuzioni dei primi cittadini. Abbiamo così approfondito la questione citando ciò che è stato stabilito nel Decreto 119 del 4 aprile 2000 in merito all’indennizzo dei sindaci. Le differenze di stipendi sono dovute al numero di abitanti del comune amministrato e al bilancio comunale per l’assunto che maggiori responsabilità devono essere correlate ad un guadagno più elevato. La risposta che abbiamo delineate corrisponde all’idea di stipendio di un sindaco comunale che avevate in mente?