Resto al Sud Invitalia 2024: bando finanziamenti, decreto attuativo e come presentare domanda

Conosciamo tutti Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo delle imprese appartenente al Ministero dell’Economia. L’obiettivo proposto dall’agenzia è di dare un forte e costante impulso alla crescita del nostro Paese, rilanciando l’economia soprattutto in aree di crisi e nel Mezzogiorno. In che modo dà questo impulso? Erogando incentivi nazionali volti a favorire la nascita di nuove imprese e di startup innovative. I finanziamenti si rivolgono a progetti piccoli e sogni più grandi, a chi è già un imprenditore e a chi ha appena intrapreso il viaggio nel mondo dell’imprenditoria. Con un convincente e curato business plan si può tentare ti ottenere l’aiuto di Invitalia partecipando al bando per ottenere i finanziamenti. Tra i tanti incentivi proposti, oggi ci soffermeremo su Resto al Sud nato per sostenere la nascita di nuove realtà imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del sud Italia. Approfondiremo i dettagli del bando stabiliti dal decreto attuativo del 9 novembre 2017 numero 174 e capiremo come presentare la domanda per salire un gradino verso la realizzazione del proprio progetto imprenditoriale.

Decreto attuativo 9 novembre 2017 n°174: ecco come regola l’incentivo Resto al Sud di Invitalia

Il Decreto Legge del 9 novembre 2017 numero 174 ha attuato l’incentivo Resto al Sud di Invitalia individuando i criteri per ritenere ammissibile la domanda di finanziamento, le modalità per attuare la misura, per la corresponsione del contributo a fondo perduto, per il controllo e il monitoraggio successivo all’erogazione del denaro e stabilendo i casi di revoca e di ritiro del finanziamento concesso. Nello specifico, le richieste per ottenere le agevolazioni previste dal bando possono essere avanzati da persone di età compresa tra 18 e 35 anni che risultino in possesso di determinati requisiti nel momento in cui viene inoltrata la domanda. Tali requisiti sono:

  • essere in possesso della residenza nelle regioni meridionali oppure il trasferimento entro sessanta giorni (120 se residenti all’estero) dal momento della comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria,
  • non risultare titolari di impresa alla data 21 giugno 2017 o beneficiari di altre misure nazionali a favore della crescita imprenditoriale,
  • costituirsi impresa individuale o società nel momento della presentazione della domanda (o comunque successivamente al 21 giugno 2017) o entro 60 giorni dalla comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria,
  • mantenere la residenza nelle regioni del sud Italia per tutta la durata del finanziamento,
  • non essere titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un terzo soggetto, pena la decadenza della concessione.

Il decreto stabilisce, poi, che la realizzazione dei progetti presentati per partecipare al bando per ottenere i finanziamenti dovrà avvenire entro 24 mesi dal provvedimento di concessione. L’unico motivo di ritardo accettato è la non imputabilità del ritardo stesso al soggetto richiedente. Le iniziative imprenditoriali accettate sono quelle che appartengono alla produzione di beni all’interno del settore industriale, della pesca, dell’artigianato, dell’acquacoltura e della trasformazione dei prodotti agricoli. Altri settori accettati sono quello turistico e della fornitura di servizi alle imprese e alle persone. Il bando, invece, esclude dal finanziamento le attività libero professionali, le attività agricole e il commercio.

Le spese ammissibili per ottenere le agevolazioni rientrano in precise categorie:

  • opere edili riguardanti interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria rapportata all’attività del neo imprenditore che partecipa al bando nel limite massimo del 30% del programma di spesa,
  • macchinari, attrezzature e impianti nuovi di fabbrica,
  • servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione e programmi informatici legati alle esigenze produttive e di gestione dell’impresa,
  • spese per il capitale circolante riguardante lo svolgimento dell’attività imprenditoriale nella misura massima del 20% del programma di spesa. Rientrano le spese per acquistare materiali di consumo, materie prime, semilavorati e prodotti finiti, canoni di locazione e utenze, canoni di leasing e le spese per l’acquisizione delle garanzie assicurative funzionali all’attività imprenditoriale finanziata.

Il decreto attuativo che regola il bando per ottenere i finanziamenti dell’incentivo Resto al Sud di Invitalia specifica le spese che non sono ammesse alle agevolazioni:

  • spese per acquisto di beni tramite il sistema della locazione finanziaria, del leaseback e del leasing,
  • spese per l’acquisto di beni di proprietà di uno o più soci che hanno richiesto l’agevolazione, inclusi coniugi e parenti in caso di persone fisiche,
  • spese di sostituzione di impianti, attrezzature e macchinari o per l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature usate,
  • spese per commesse interne,
  • spese notarili, per pagamento di tasse e imposte,
  • spese per l’acquisto di automezzi (tranne quelli necessari per il ciclo produttivo),
  • spese inferiori a 500,00 euro,
  • spese riguardanti la progettazione, la consulenza e l’erogazione delle retribuzioni ai dipendenti.

Appurate le spese ammissibili e quelle non rientranti nel finanziamento erogato grazie all’incentivo Resto a Sud, scopriamo i dettagli economici delle agevolazioni previste dal bando di Invitalia. La dotazione finanziaria totale è di 1.250 milioni di euro. Ogni imprenditore può richiedere un finanziamento di massimo 50 mila euro mentre se si è affiancati da altri soci è possibile richiedere fino a 200 mila euro. La copertura è del 100% delle spese ammissibili con una ripartizione del 35% come contributo a fondo europeo e del 65% sotto forma di finanziamento bancario che viene concesso dagli istituti di credito e garantito dal Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese (nella misura dell’80%) . Il finanziamento bancario dovrà essere restituito entro otto anni dall’erogazione del denaro (i primi due anni saranno di pre-ammortamento). Il richiedente, per ottenere la somma di cui necessita, dovrà controfirmare  il provvedimento di concessione entro 10 giorni dalla ricezione della comunicazione tramite PEC dell’esito positivo della concessione stessa.

Il decreto attuativo, poi, stabilisce che durante tutta la durata del finanziamento, l’imprenditore potrà essere sottoposto a controlli ed ispezioni relative alle iniziative agevolate con lo scopo di verificare il rispetto delle condizioni specificate nel bando. Qualora non venissero rispettate, gli ispettori chiederebbero la revoca dell’incentivo. Dopo aver analizzato il decreto attuativo del bando Resto al Sud, nato per favorire lo sviluppo economico nell’Italia meridionale, è il momento di approfondire i dettagli legati all’inoltro della richiesta del finanziamento.

Come presentare domanda di partecipazione al bando Resto al Sud nel 2024 di Invitalia

Resto al Sud si presenta come un incentivo a sportello. Significa che le domande verranno esaminate senza graduatorie e in base all’ordine cronologico di arrivo. Le richieste di finanziamento dovranno essere compilate esclusivamente in lingua italiana e telematicamente, usufruendo della procedura informatica messa a disposizione del richiedente sul sito internet www.invitalia.it, e firmate digitalmente dal legale che rappresenta la PMI o la persona fisica che inoltra la richiesta. Entrando nel sito citato all’interno della sezione “Cosa Facciamo” e “Presenta la domanda” si potrà inoltrare la richiesta dopo aver proceduto con la registrazione ai servizi online di Invitalia attraverso la compilazione di un apposito form. In seguito occorrerà consultare e scaricare il fac simile della modulistica ed esser certi di disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) attivo e valido.

Ogni domanda dovrà essere accompagnata dal progetto imprenditoriale per cui si richiede il finanziamento compilato anch’esso attraverso la procedura informatica. Le indicazioni richieste sono i dati personali e il profilo del richiedente, la descrizione dell’attività, l’analisi di mercato e le strategie che si progetta di attuare, gli aspetti tecnico produttivi ed organizzativi e gli aspetti economico/finanziari. I dati inseriti potranno sempre essere modificati entrando nella sezione “Contatti” in un secondo momento. L’imprenditore, poi, dovrà allegare alla domanda di finanziamento e al progetto imprenditoriale la documentazione inerente la propria società o impresa. In questo modo otterrà un protocollo elettronico, indispensabile per procedere con la richiesta dell’incentivo Resto al Sud. In caso di documentazione errata, incompleta o illeggibile, Invitalia chiederà all’imprenditore le integrazioni necessarie per soddisfare i requisiti indispensabili per ottenere un esito positivo dell’operazione. Le comunicazioni avverranno tramite PEC entro e non oltre dieci giorni dal momento dell’inoltro della domanda.

Non appena Invitalia riceverà la documentazione corretta, inizierà la valutazione della domanda in base all’ordine di arrivo. L’istruttoria durerà al massimo 60 giorni a partire dalla ricezione della richiesta e prevede il controllo della sussistenza dei requisiti per accedere alle agevolazioni previste dall’incentivo Resto al Sud, della sussistenza delle caratteristiche del progetto presentato e dei soggetti richiedenti. La risposta positiva o negativa dipenderà dall’adeguatezza e dalla coerenza delle competenze degli imprenditori, dalle potenzialità del progetto all’interno del mercato di riferimento e dalla sostenibilità tecnico-economica dell’iniziativa. E’ bene prestare molta attenzione nella compilazione della domanda inserendo tutte le informazioni che abbiamo visto essere determinanti nell’accettazione del finanziamento. Maggiore completezza significherà meno perdite di tempo dovute a inoltri di integrazioni e chiarimenti e più possibilità di realizzare il proprio progetto imprenditoriale in breve tempo.

Per approfondire ulteriormente la conoscenza con Invitalia e l’incentivo Resto al Sud rimandiamo alla lettura delle guide e della modulistica presente sul sito ufficiale dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo delle imprese. Ultimo consiglio è di scaricare l’App di Resto al Sud, utile per ricercare le banche convenzionate, gli enti pubblici e le università che possono contribuire alla realizzazione dell’iniziativa, per monitorare costantemente il finanziamento una volta che è stato accettato, per avere in anteprima le notizie sugli eventi in promozione e i workshop della propria regione e per seguire in tempo reale la valutazione del proprio progetto imprenditoriale.