Quanto si potrebbe guadagnare dal bronzo usato nel 2024? E’ una domanda posta da chi desidera vendere rottami di bronzo e ha la necessità di sapere il prezzo al chilogrammo del bronzo per capire quale costo chiedere ad un possibile acquirente.
Compiere la giusta valutazione è fondamentale per ottenere un guadagno da un investimento che ha come protagonista il bronzo, una lega di rame e stagno che in alcuni casi può risultare legata anche a dei metalli quali il nichel, l’alluminio e il berillio. Trattandosi proprio di una lega non è possibile fare riferimento ad un mercato con una quotazione ufficiale attraverso la quale conoscere il prezzo preciso al kg. Reperire il valore di rottami in bronzo ma anche della materia prima finita risulta, così, alquanto difficile con l’aggravante che le quotazioni che verranno determinate in fase di valutazione dovranno fare necessariamente riferimento al valore del rame e dello stagno (oltre che di ulteriori metalli che potrebbero comporre un rottame) in tempo reale ed adattarlo all’usato. Riuscire a capire il prezzo da proporre al chilo, dunque, presenta delle complicazioni e dei dubbi che dovranno essere sciolti per non rischiare di fallire nell’investimento o comunque di non ottenere il giusto guadagno nel 2024.
Prezzo al kg del bronzo usato, a quanto vendere?
Il bronzo trova numerose applicazioni sul mercato ed entrandone in possesso si potrebbe decidere di investirlo rivendendo l’usato al giusto prezzo e seguendo le corrette modalità. Ogni differente applicazione presenta una diversa percentuale di stagno che andrà ad influire sul valore dell’oggetto e, dunque, sul prezzo di rivendita al chilogrammo. Le monete e le medaglie in bronzo, per esempio, hanno un contenuto di stagno che varia dal 3% all’8%, per gli ingranaggi e gli organi di trasmissione si usa una percentuale di stagno compresa tra l’8% e il 12% mentre i cuscinetti, le ruote con ingranaggi sollecitati a forte pressione e le boccole presentano un tenore di stagno superiore al 14%. La variabilità della percentuale è legata alla sollecitazione che dovrà sopportare l’oggetto in bronzo e sarà maggiore quanto maggiore sarà la pressione esercitata restando, comunque, entro il 30% dato che superando tale limite la lega diventa debole e perde il valore commerciale. La quotazione del rottame in bronzo sarà, di conseguenza, legata alla quotazione attuale dello stagno che risulta essere di 17.445,00 dollari statunitensi alla tonnellata che corrispondono a 14,943 euro al chilogrammo (prezzo del nuovo). L’altro metallo della lega per formare il bronzo, invece, ha una quotazione di 5,648 euro al kg. Tale è il valore del rame nuovo nel momento in cui l’articolo viene scritto.
Le prime conclusioni da trarre sul prezzo del bronzo al chilogrammo tenendo conto delle quotazioni dello stagno e del rame nuovo lasciano intendere che il valore della lega non sia elevato e che per guadagnare cifre interessanti dalla vendita dei rottami in bronzo occorrerebbe essere in possesso di una quantità considerevole di questi rottami. Oltre agli oggetti citati in precedenza ricordiamo che il bronzo viene utilizzato dagli artisti per plasmare opere dato che caratteristica della lega è la proprietà di espansione prima della solidificazione riuscendo così a riempire ogni spazio vuoto di uno stampo e a rendere ben visibile i dettagli del lavoro dello scultore. Inoltre, il bronzo si ritrova nelle antiche palle di cannone in quantità interessante oppure nei piccoli motori elettrici per spazzole, bronzine e cuscinetti a sfera. Riuscire ad accumulare tutti questi rottami in bronzo significherebbe poter vendere una quantità tale per ottenere un guadagno soddisfacente.
Abbiamo già accennato alla difficoltà di reperire un prezzo univoco di vendita del bronzo usato al chilogrammo, soprattutto su internet. Una soluzione efficace per conoscere la quotazione consisterebbe nel recarsi direttamente in una o più fonderie o contattarle telefonicamente per richiedere un preventivo fornendo indicazioni sui rottami di cui si è in possesso. Online, un paio di portali danno indicativamente idea del prezzo al kg del bronzo usato ma peccano di precisione e completezza. Ad esempio, il sito www.lorini.biz riporta in una lunga lista di metalli non ferrosi il prezzo del bronzo in dollari statunitensi a tonnellata. Parliamo di 390 $ per i rottami di bronzo, 1.220 $ per lingotti in bronzo e di 2.000 $ per i tondi di bronzo. La conversione in kg e in euro può essere facilmente svolta lasciandosi aiutare da internet (i rottami costerebbero 0,33 euro al kg secondo quanto riportato nel portale) ma non è specificato l’anno di riferimento della quotazione né sono fornite ulteriori spiegazioni. Sul sito sono presenti, però, dei contatti di riferimento che possono essere utilizzati dall’utente che desidera conoscere il valore del bronzo usato in proprio possesso.
E’ consigliabile richiedere più preventivi a diverse fonderie o portali online che si occupano dell’acquisto dei rottami di bronzo in modo tale da confrontare i prezzi di vendita al chilo della lega e riuscire ad identificare l’offerta migliore sul mercato. Questo confronto è fondamentale dato che non esiste una tabella di riferimento con le quotazioni ufficiali del bronzo nuovo o usato e l’unica modalità di misurazione è data dalla quotazione dei metalli che ne costituiscono la lega. Vediamo, allora a chi richiedere questi preventivi per conoscere oltre al prezzo al kg come vendere il bronzo usato in proprio possesso.
Come vendere il bronzo usato
Navigando in internet alla ricerca di una quotazione dei rottami in bronzo è facile imbattersi in un portale che fa delle leghe di bronzo la propria specializzazione insieme ad altri metalli non ferrosi. L’indirizzo di riferimento è www.emilbronzo2000.it e l’aiuto che un utente potrebbe ottenere segue diverse strade partendo dalla consultazione delle tabelle per determinare la corretta composizione chimica delle leghe e trovare la tipologia di materiale del rottame da valutare e arrivando alla visualizzazione delle quotazioni ufficiali del London Metal Exchange in base alle quali stabilire il prezzo al chilogrammo del bronzo.
Dopo quest’ulteriore aiuto nello stabilire indicativamente la quotazione dei rottami in riferimento ai valori in tempo reale di rame e stagno si possono continuare a richiedere preventivi a portali che si occupano anche dell’acquisto del bronzo usato. Un sito da considerare è, per esempio, www.ecometalli.com che annovera tra i suoi servizi la raccolta del bronzo al miglior prezzo sul mercato. Il costo sarà possibile conoscerlo contattando il numero di cellulare 335 6468885 oppure compilando il form presente nella sezione “Contatti” con i propri dati personali e il messaggio da comunicare all’azienda. La vendita avverrebbe con il ritiro porta a porta dei rottami in bronzo, su richiesta e appuntamento, solo in alcune regioni d’Italia (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige e Toscana) in modo completamente gratuito. Il pagamento avverrebbe in contanti al momento del ritiro e, avendo a disposizione mezzi di dimensioni diverse, è possibile smaltire vari tipologie di rottami in bronzo.
Per vendere bronzo si può contattare una seconda azienda riconducibile su internet all’indirizzo www.compro-metalli.it che opera in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. Un preventivo sul prezzo al chilogrammo può essere richiesto direttamente online dalla home page del portale, compilando un form con nome e cognome, numero di telefono, indirizzo e-mail e la richiesta da effettuare. Il Compro Bronzo ritira i rottami per poi recuperarli e riciclarli alimentando il commercio dei metalli usati dopo averne effettuato una valutazione. Maggiore sarà la percentuale di rame presente nel rottame maggiore sarà il prezzo proposto mentre qualora le percentuali di alluminio presente nella lega risultassero superiori ad una certa percentuale la proposta di vendita sarebbe il ritiro senza costi aggiuntivi con una valutazione molto bassa della quotazione se non inesistente. In caso di transazione di vendita positiva, oltre all’esborso economico, il Compro Bronzo rilascerebbe la documentazione attestante lo smaltimento dei rottami con conseguente riciclaggio della lega. Come per la presenza dell’alluminio, qualora si accertasse la presenza di piombo nella lega di bronzo la proposta di prezzo risulterebbe alquanto bassa mentre se si trattasse di bronzo bianco i prezzi lieviterebbero. Questa particolare lega va a sostituire un’alta percentuale di rame con l’argento ed è utilizzata soprattutto per i gioielli ma ultimamente si sta facendo strada nel settore del fotovoltaico dove l’argento nel bronzo viene usato in alcuni pannelli per la maggiore resistenza e un più veloce recupero di energia solare. Qualunque sia il rottame da vendere, il pagamento avverrà in contanti e sarà immediato nel momento dello scambio.
Nella zona di Roma, poi, il riferimento potrebbe essere Game.Fer, una ditta specializzata nel recupero di rottami tra cui quelli in bronzo. La zona di residenza è Viale Palmiro Togliatti 1009 e i numeri da contattare sono 348 5815855 e 06 21809715.
Un portale da visitare nel caso in cui si desiderasse vendere bronzi antichi è www.mobiliantichiantiquariato.it. Il sito, infatti, si occupa proprio dell’acquisto di mobili antichi, quadri, modernariato, arte orientale e ricerca bronzi di epoche passate. Parliamo di statue e sculture in bronzo di ogni dimensione, lampadari, candelieri in bronzo dorato, applique antiche, torcere e complementi d’arredo in bronzo. Bronzi antichi italiani, francesi, orientali, cinesi e giapponesi, bronzi dal Rinascimento al 1900, la richiesta è varia e potrebbe includere l’oggetto in bronzo che desiderate vendere come investimento.
Il web, dunque, offre vari spunti per vendere il bronzo usato. Cominciate a richiedere più preventivi e avrete in mano tutti gli elementi per decidere a chi vendere i rottami in vostro possesso ricercando, naturalmente, la migliore offerta di prezzo al chilogrammo in circolazione sul mercato.