Siamo pronti a farvi conoscere il Libretto Postale Cointestato, i rendimenti di questo strumento di risparmio e come funziona in caso di decesso di uno degli intestatari.
Tra i prodotti finanziari proposti da Poste Italiane troviamo il Libretto Postale, destinato ad accogliere e tutelare i risparmi dei clienti. Gli elementi relativi a questo strumento, su cui oggi vogliamo soffermarci, sono il rendimento che propone e il funzionamento della cointestazione.
I rendimenti del Libretto Postale Cointestato nel 2024
Fino a qualche anno fa, il motivo principale che spingeva le persone a sottoscrivere un Libretto Postale Cointestato (e non solo) era legato agli elevati rendimenti. L’interesse maturato in un anno superava il 4%. Se lo associamo a spese di gestione quasi nulle, è chiaro il motivo dell’alta diffusione di questo prodotto bancario.
Le cose sono cambiate e nel 2024 le ragioni che portano ancora tante persone ad affidarsi al Libretto Postale sono diverse. L’obiettivo non è più quello di maturare alti interessi ma di mettere al sicuro i propri risparmi dall’inflazione ottenendo un minimo (se non irrisorio) rendimento.
Il Libretto Postale Cointestato, così come gli altri prodotti, presenta dei rendimenti differenti. Per calcolarli al netto occorre sottrarre al tasso lordo degli interessi la tassazione relativa agli interessi maturati pari al 26%, in questo 2024. Alla somma così ottenuta va tolto l’importo dell’imposta di bollo, presente sui depositi superiori ai 5 mila euro, che è pari a 34,20 euro.
Detto questo, passiamo al rendimento lordo del Libretto Postale Ordinario, che anche nel caso in cui esso sia cointestato avrà come rendimento è lo 0,03%.
Libretto Postale Cointestato: cosa fare in caso di decesso di un intestatario
Il Libretto Postale può essere cointestato fino ad un massimo di quattro persone. Condizione necessaria è che tutti e quattro i cointestatari siano maggiorenni. Non è prevista, infatti, una commistione tra gli under 18 e gli over 18. Ogni intestatario può prelevare indipendentemente dagli altri una somma di denaro, mostrando un documento valido.
Il Libretto cointestato emesso da Poste Italiane è uno solo per tutti gli intestatari. Per ovviare al problema di prelievo di forti somme di denaro da parte di uno dei cointestatari, è possibile scrivere delle limitazioni sul libretto come ad esempio la presenza di tutti gli intestatari per procedere a prelievi o versamenti.
Nel caso di chiusura del conto verranno coinvolti tutti gli intestatari a meno che non si proceda con una delega. Cosa succede in caso di decesso di una delle persone che ha sottoscritto il libretto Postale Cointestato? Nel momento di apertura del libretto verrà chiesto di applicare la clausola della Firma Disgiunta che prevede, in caso di morte di uno dei titolari, che i superstiti possano, dopo aver mostrato i documenti relativi al decesso del cointestatario, continuare ad operare sul Libretto. Questa operazione avverrà in uno sportello postale dove l’impiegato si accerterà dell’identità degli eredi in modo tale da procedere immediatamente con la successione del conto.
Prenderanno, perciò, il “posto” del defunto i suoi eredi che potranno accedere al libretto solo in maniera congiunta. Significa che dovranno essere tutti d’accordo nel momento in cui vorranno effettuare delle operazioni legate allo strumento di risparmio ereditato dall’intestatario deceduto. Questo discorso non vale per i titolari o il titolare superstite che potrà, invece, agire individualmente rispetto agli eredi e senza aspettare alcun consenso.
Solitamente, le quote divise tra i cointestatari del Libretto sono equivalenti. Nel caso in cui, per accordi iniziali, le quote fossero impari, in caso di decesso di un intestatario le condizioni rimarrebbero le stesse. Qualora gli eredi ritenessero che la quota appartenente al titolare deceduto fosse maggiore, sarebbero chiamati a presentare la documentazione che attesti il giusto importo.