Investire in agricoltura può essere un ottimo punto di partenza dopo la pandemia mondiale che sta colpendo il 2024.
Sebbene a prima vista possa sembrare una affermazione strana dato che nel momento in cui si immagina un investimento il pensiero ricade su settori più noti come l’edilizia, l’immobiliare o l’alberghiero, è bene approfondire l’argomento e capire il vero valore di un investimento agricolo. Fino a qualche anno fa i settori citati come più noti erano anche i più redditizi e l’agricoltura era visto come un campo “povero” pieno di insidie. Malattie delle piante, condizioni atmosferiche avverse, epidemie, perimento erano i rischi che tutti conoscevano in relazione agli investimenti agricoli e che allontanavano l’idea di investire in questo settore. Oggi il contesto è cambiato e i profitti che si possono ottenere dall’agricoltura sono decisamente maggiori soprattutto se si punta alle nuove coltivazioni. Le possibilità per seguire tale investimento, poi, sono molteplici. Si potrebbe acquistare un terreno agricolo per affittarlo oppure si potrebbe aprire un’attività nel campo dell’agricoltura e portarla avanti autonomamente. Un terreno offre molte opportunità. La creazione di un orto, l’apertura di un agriturismo, la coltivazione di alimenti biologici o di legni pregiati, investire in agricoltura può unire una passione ad interessanti profitti e significare un nuovo inizio. Ma come fare? Quali sono gli aiuti di cui approfittare e le idee da realizzare? E soprattutto, quali sono i luoghi migliori in Italia e all’estero per dar vita all’idea imprenditoriale agricola?
Come investire in agricoltura nel 2024
La scelta di investire in agricoltura potrebbe rivelarsi la decisione migliore in termini di profitti e soddisfazioni personali. Gli ultimi anni, infatti, hanno visto il settore immobiliare e altri contesti più noti deludere gli investitori mentre la crescita delle attività agricola è risultata costante. Per investire in agricoltura nel 2024 è necessario conoscere i dettagli fondamentali per ottenere i finanziamenti regionali ed europei attraverso bandi volti al supporto di tale tipologia di attività imprenditoriale nella nostra penisola. Periodicamente vengono attivati dei bandi dalle regioni oppure dall’Unione Europea che offrono agevolazioni finanziare ai giovani o alle donne che decidono di investire nel settore primario e dell’agricoltura. Lo scopo è consentire una ripresa dell’imprenditorialità nel settore agricolo soprattutto in alcune zone dell’Italia, come le regioni meridionali. Per investire si potrebbe approfondire la conoscenza con il bando “Sviluppo delle imprese agroindustriali” che prevede un contributo a fondo perduto del 50% per investimenti minimi di 3 milioni di euro dedicati all’attuazione di progetti di sviluppo, innovazione e ricerca nell’ambito delle attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Un ulteriore interessante opportunità per investire in agricoltura viene offerta dal bando Resto al Sud, iniziativa del governo e gestita da Invitalia per favorire la nascita di nuove imprese nel Mezzogiorno. I giovani interessati potranno contare su un mix di agevolazioni che copriranno il 100% delle spese ripartite nel 35% di contributo a fondo perduto e nel 65% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di garanzia per le Pmi e coperto, per gli interessi, da un ulteriore contributo.
Il mercato, poi, mette a disposizione ulteriori strumenti di supporto per avviare un’impresa nel settore dell’agricoltura biologica o dell’agricoltura intensiva. La banche dal canto loro sono interessate all’acquisizione delle quote di mercato nel settore agricolo e, di conseguenza propongono campagne, agevolazioni, convenzioni per agricoltori e i consorzi agricoli. Inoltre le pratiche sono snellite grazie ai canali autonomi creati dagli istituti per consentire di sbrigare più velocemente ed in maniera più efficiente la procedura di finanziamento.
Per investire in agricoltura si può approfittare dell’intervento dello Stato che agevola i consorzi fidi con una collaborazione diretta con l’Ismea. Parliamo dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare che mette a disposizione degli imprenditori una garanzia collaterale per poter ottenere presso le banche il finanziamento desiderato finalizzato al settore agricolo. Si tratta di una copertura fino al 70% dell’importo finanziato che aiuta notevolmente l’investitore agricolo che ha necessità di finanziare l’acquisto di un terreno agricolo, dei macchinari, degli animali da allevamento e delle scorte alimentari. La procedura di richiesta del finanziamento dovrà essere avviata attraverso la banca scelta per la realizzazione del progetto di investimento. L’istituto di credito si occuperà dell’istruttoria, della delibera dell’affidamento e l’Ismea procederà con il rilascio della garanzia accanto alla quale la banca proporrà una agevolazione al cliente (come tassi di interesse più bassi o minori garanzie da presentare). In questo modo, finanziare il proprio investimento nell’agricoltura sarà semplice e veloce.
Idee di investimento in agricoltura: luoghi migliori in Italia e all’estero per realizzare il progetto
Per poter ottenere un finanziamento e realizzare un proficuo investimento nel settore agricolo occorre partire da un completo e soddisfacente business plan, un progetto curato e valido che esponga le proprie intenzioni nella maniera più convincente possibile. Per compiere questa realizzazione sarà necessario iniziare da una idea da mettere in atto. Le possibilità nel campo dell’agricoltura sono diverse. Cerchiamo di individuare quelle che garantiranno maggiori profitti all’investimento. Nel 2024 un’attività redditizia è l‘agricoltura biologica. Secondo quanto stabiliscono le ultime ricerche statistiche, infatti, una famiglia su due spende il 30% in più per mangiare prodotti agricoli coltivati in maniera biologica e circa il 45% degli italiani acquista periodicamente prodotti derivanti dall’agricoltura biologica. Investire in questo campo, dunque, potrebbe rivelarsi la scelta migliore.
L’idea di investimento dovrà tenere conto di diverse variabili nel momento in cui si dovranno scegliere le colture da lavorare. Il capitale a disposizione, il tipo di terreno in proprio possesso, il clima sono parametri da tenere in alta considerazione così come il metodo di produzione da attuare, il pubblico da richiamare e la quantità di dipendenti che si possono assumere. Sarà più opportuno coltivare il grano, prodotto molto richiesto ma anche monopolizzato dalla grande produzione, oppure lo zafferano, prodotto dalla lavorazione molto delicata la cui coltura è più rara ma con meno concorrenza sul mercato?
Le idee da vagliare sono molteplici e alcune potrebbero essere altamente redditizie. Nel 2024 sarebbe consigliabile puntare sulle colture proteiche vegetali (piselli, fave, riso integrale, fagioli mung e girasoli), sulla canapa (altamente utilizzata in ambito farmacologico e in ambito industriale) o sulle erbe officinali come piante medicinali, piante aromatiche e piante d’essenza. L’alta redditività degli ultimi anni di questi prodotti è dovuta alla crescente attenzione da parte dei consumatori all’utilizzo di prodotti naturali a salvaguardia della salute. Mirtillo nero, aloe, camomilla, origano, finocchio, carciofo, hanno proprietà che interessano notevolmente i consumatori e la richiesta di questi prodotti è in costante crescita. Da citare tra le coltivazioni più redditizie il bambù, protagonista tra i materiali eco-sostenibili e tra gli oggetti di arredamento da giardino, e i tartufi, eccellenza del made in Italy molto richiesta nelle esportazioni la cui coltura non è, però, semplice.
Un’altra idea di coltura per investire in agricoltura è il ginseng, sostituto del caffè amato da un numero sempre maggiore di persone. Un terreno coltivato a ginseng può fruttare intorno ai 100 mila euro, cifra che lascia intendere facilmente perché il secondo nome del prodotto in questione è “oro verde”. E’ utile sapere, però, che la crescita della pianta è molto lenta, parliamo di circa sei/sette anni, e che il terreno dovrà essere altamente idoneo alla coltura (ambiente fresco e temperato). Questo ci porta ad un’ulteriore domanda di rilevante importanza nel momento in cui si vuole investire in agricoltura. Quale località scegliere in Italia? E volendo spostarsi all’estero?
Anche nella scelta del luogo in cui intraprendere l’attività agricola entrano in gioco diversi parametri. Si parte dalla cifra che si ha a disposizione per acquistare il terreno, i macchinari e tutto ciò che serve per avviare l’attività per arrivare al tipo di clima ottimale per le colture che si intendono coltivare. Per quanto riguarda i costi del terreno, la Sardegna è la regione italiana che propone i prezzi più bassi, circa 17 mila euro all’ettaro. Considerando che la media italiana supera i 40 mila euro all’ettaro (tra le più alte d’Europa) la proposta sarda risulta altamente appetibile. La Puglia è una delle regioni più ambite per il clima e le possibilità di coltura ma ha una media di costo del terreno piuttosto alta, di circa 30.800 euro all’ettaro. La regione Lazio alza ulteriormente i prezzi arrivando a superare quota 40 mila euro ma sono le regioni Lombardia e Liguria a far impennare la media nazionale. Rispettivamente, parliamo di 65.600 euro e di 108 mila euro, cifre decisamente superiori alla media sarda.
Volendo uscire dall’Italia e investire in agricoltura all’estero occorrerà svolgere le dovute valutazioni in termini di costi, clima e iter burocratico da seguire. In generale, negli ultimi anni paesi come Paraguay, Albania, Estonia sono diventate mete importanti per molti imprenditori grazie ai bassi costi di manodopera o alla burocrazia decisamente snella. Finora i settori di investimento sono stati quello immobiliare, dell’edilizia, dei servizi e della tecnologia e l’agricoltura ha avuto poche possibilità di sviluppo fuori dall’Italia. Scegliere un paese in cui investire in agricoltura potrà rivelarsi più semplice solamente valutando quali sono le nazioni che attualmente concorrono con la nostra penisola per la leadership in ambito agricolo. L’Italia ha il primato in Europa, seguita dalla Francia, dalla Spagna e infine dalla Germania. Altre opzioni potranno essere prese in considerazione in base alla coltura da lavorare recandosi in quei paesi dove le condizioni risulteranno ottimali per far crescere la redditività del proprio investimento in agricoltura.