Si sente parlare spesso di investimenti etici, ESG (environmental, social, governance), CSR (corporate social responsibility) e di finanza sostenibile, ma a volte non si conosce a fondo il fenomeno: su cosa si basano e come funzionano queste tipologie di investimento? E che impatto producono sull’economia e sulla finanza?
Il neoliberalismo sfrenato, la corsa al profitto a tutti i costi, il miraggio dei guadagni facili promessi dai miracoli finanziari sono tutte cause di squilibri che hanno prodotto perverse distorsioni del capitalismo, spesso additato come origine dei mali del mondo, quali conflitti bellici, povertà, sfruttamento e disuguaglianze sociali. In realtà, come ha sottolineato anche Gandhi, ciò che genera tali disfunzioni non è tanto il sistema stesso, quanto l’uso improprio che viene fatto del capitale. La cosiddetta finanza etica si è gradualmente sviluppata con l’intento di porre rimedio a queste tendenze, proponendo degli stili di investimento alternativi.
Se l’obiettivo del singolo operatore finanziario è quello di accrescere il suo profitto personale (o dei committenti per i quali opera), l’approccio etico si basa invece sul raggiungimento di risultati che possano essere condivisi dalla comunità, rispettando l’ambiente ed evitando l’accumulo eccessivo di capitale nelle mani di pochi. Inoltre, uno degli aspetti caratterizzanti degli investimenti etici è dato dal monitoraggio della gestione del prodotto (sia esso un articolo di consumo o uno strumento di rendita finanziaria): si presta particolare attenzione al processo che permette di realizzare il guadagno, evitando ad esempio di investire nell’industria degli armamenti, nel gioco d’azzardo, in prodotti alcolici o finanziando progetti che alterano l’ecosistema. Se questo orientamento ha avuto degli esordi pionieristici, sono attualmente numerose le aziende e gli istituti finanziari che si ispirano ai principi della responsabilità sociale d’impresa, con lo scopo di privilegiare il bene comune alla massimizzazione del profitto individuale. Annualmente, la finanza etica mobilita 10 miliardi di euro, un quinto degli investimenti globali, segno di quanto influente stia diventando questo fenomeno a livello planetario. Ne è testimonianza il fatto che alcune tra le banche più autorevoli, anche nel nostro paese, abbiano recentemente modificato la loro politica di investimento, proprio dopo aver recepito le istanze del nuovo fenomeno.
Esempio di investimento etico: le obbligazioni “Green Growth” della World Bank
Una delle principali riserve avanzate dai risparmiatori, anche quelli più sensibili alle questioni precedentemente citate, riguarda la mancata rendita in caso di supporto dei progetti ecologici e sociali proposti dagli investimenti etici. Se analizziamo meglio l’offerta, è possibile tuttavia trovare delle interessanti opportunità di guadagno che conciliano la coscienza con il bilancio. É il caso delle obbligazioni offerte dalla World Bank, la Banca Mondiale. Si tratta del prodotto “Green Growth” (in italiano: crescita verde), il cui periodo di sottoscrizione è scaduto il 29 giugno 2015, ma che illustriamo qui come dato esemplificativo del fenomeno.
Il bond ha validità di otto anni e prevede due forme di rendimento: 2 cedole (una alla fine del primo anno e una alla fine del secondo anno) ad un tasso d’interesse fisso lordo dell’1,75% sul capitale investito; e una rendita conclusiva calcolata in base alle prestazione di un fondo, l’Ethical Europe Equity Index, che negli ultimi anni si è ben comportato, arrivando al 5% annuo. L’investimento è in dollari (occorre impiegarne almeno 2000) e la restituzione del deposito alla scadenza è garantita.
É interessante il modo in cui la World Bank investe i capitali versati dai clienti: il denaro viene utilizzato per finanziare progetti di agricoltura ecologica in aree rurali cinesi, piani di ottimizzazione della gestione delle risorse idriche in Indonesia o programmi per ridurre l’inquinamento da Co2 in Messico. Si tratta di iniziative finanziarie finalizzate a contrastare da una parte il cambiamento climatico e dall’altra a facilitare la transizione verso modelli economici alternativi ed eco-sostenibili.
Come detto, il prodotto non è più sottoscrivibile, tuttavia si consiglia a tutti gli interessati di monitorare costantemente le offerte della World Bank in caso di apertura di proposte simili nell’immediato futuro.