L’Home Restaurant è una soluzione che tantissimi italiani stanno scegliendo sempre più di frequente per arrotondare il proprio stipendio. Vediamo insieme come è regolamentata l’attività dalla legge e quali prezzi comporta.
Home Restaurant: come si apre?
La legge per l‘Home Restaurant, ossia il ristorante fatto in casa, è dettagliata e regolamenta l’intera attività. All’inizio di questa attività molti italiani pensavano che l’Home Restaurant non potesse essere regolamentata come un normale bar, pub o ristorante ma, purtroppo, le cose non stanno così. L’Home Restaurant è considerato esattamente come un normale altro centro di ristorazione e pertanto è regolamentato in maniera severa; vediamo dunque cosa serve.
Come primo punto va compilato il modello SCIA, ossia la Segnalazione Certificata di Inizio Attività che va presentata al Comune di residenza. Sempre al Comune andranno dichiarati i metri quadrati dell’abitazione, l’indirizzo, se sono presenti o no parcheggi e molto, molto altro. La compilazione del modello SCIA è obbligatoria ed è il primo passo che dovete compiere.
In secondo luogo, chi decide di aprirsi un Home Restaurant dovrà necessariamente dimostrare di aver lavorato almeno due anni degli ultimi 5 nel settore della ristorazione. Oltre a questo, la persona dovrà avere anche un titolo di studio adeguato al mestiere che intende intraprendere, come, ad esempio, un diploma di istituto alberghiero oppure un corso SAB per la somministrazione di alimenti e bevande. Ma non è finita qui.
Fatto questo, bisognerà riempire il famigerato modulo ComUnica Camera di Commercio che servirà per aprirsi la partita I.V.A. e una posizione presso l’Inps e l’Inail. Questo rappresenterà i costi dell’intera operazione Home Restaurant, come vedremo nel successivo sottotema. Dopo aver fatto questo il novello imprenditore dovrà presentare il piano Haccp, che sostituisce il vecchio libretto sanitario e che serve per provare di aver imparato a somministrare bevande e alimenti a terze persone. In ultimo, la casa in cui si intende esercitare la propria attività di ristorazione dovrà avere certi requisiti fondamentali nella struttura: senza questi non sarà possibile aprire un Home Restaurant. Bisognerà dimostrare, ad esempio, che gli impianti siano a norma o che si possiede l’attrezzatura adatta per il corretto smaltimento dei rifiuti.
Quanto costa aprire un Home Restaurant in Italia: tasse e spese da sostenere
I prezzi per aprire un Home Restaurant, come anticipato in precedenza, sono inerenti alle spese che una persona deve affrontare avendo una partita I.V.A. come commercianti. Sia che produciate reddito oppure no, dovrete pagare delle tasse fisse all’Inps; se invece producete reddito (come si spera) dovrete anche pagare delle percentuali in base a quanto percepirete nel corso dell’anno. Guadagnare poco all’inizio è normale, ma se l’Home Restaurant riesce ad ingranare vedrete aumentare i vostri introiti e, purtroppo, anche le tasse.
I contributi Inps prevedono un’aliquota intorno al 22% mentre l’Irpef varia da un minimo del 23% a un massimo del 43%. Nello specifico: da 0 a 15.000,00 euro annui l’Irpef sarà del 23%, da 15.000,00 a 28.000,00 euro sarà del 27%, da 28.000,00 a 55.000,00 del 38% e da 55.000,00 a 75.000,00 euro del 43%. Capite bene che, di conseguenza, molto dipenderà da quanto il vostro Home Restaurant possa incassare, ma certi guadagni come quelli da 55.000,00 euro in su sono francamente poco realistici.
Se avete intenzione di aprire un Home Restaurant, quindi, dovete tenere presente tutti questi fattori che abbiamo precedentemente elencato. La fiscalità italiana considera l’Home Restaurant come un normale ristorante, bar o pub, non applicando alcuna distinzione che, in realtà, sarebbe doverosa. L’Home Restaurant nasce infatti come arrotondamento generale di uno stipendio di base basso e non come attività commerciale vera e propria, svolta a pieno regime. Di conseguenza, se avete intenzione di iniziare questa attività dovete necessariamente fare i conti con una fiscalità molto rigida sia che guadagniate oppure no.