Il Fondo Pensionistico Arco è un fondo di natura nazionale dedicato ai lavoratori dei settori industriali: boschivo, forestale, legname, sughero, arredamento, mobilificio, laterizio, cemento, lapideo e maniglie. Inoltre, possono aderire al Fondo anche i dipendenti delle organizzazioni sindacali coinvolte nell’istituzione del Fondo, come: Federlegno-Arredo, Unital, Confindustria Ceramica Raggruppamento Laterizi, Fillea Cgil, Filca Cisl.
Se rientrate in una delle categorie di lavoratori allora potreste prendere in considerazione l’idea di aprire un fondo pensionistico alternativo Arco.
Vediamo quindi come aderire, le caratteristiche di questo fondo pensionistico e le opinioni di chi lo ha sperimentato.
Opinioni pensione integrativa Arco: conviene o non conviene?
L’idea dell’apertura di un fondo pensionistico alternativo, offerta a determinate categorie di lavoratori, se da un lato può sembrare un’opportunità vantaggiosa, dall’altra è pur vero che può sembrare una soluzione difficile da concretizzare. Spesso, subentra il timore di sbagliare qualcosa nell’aprire un fondo pensionistico e di incorrere, perciò, in sanzioni di sorta, per cui, molti desistono anche solo dal prendere in considerazione questa ipotesi.
In verità avvalersi di un fondo integrativo è molto semplice, non serve conoscere particolari dettagli, basta solo comprendere nel dettaglio il suo funzionamento per valutare l’effettiva opportunità.
A tal proposito, prima ancora di prendere contatti diretti con gli Uffici che si occupano delle pratiche per l’apertura del Fondo, potrebbe essere utile conoscere i pareri e le opinioni di chi ha già aperto il Fondo Pensionistico Arco.
Confrontarsi con i pareri degli altri è sempre un buon modo per raccogliere sensazioni spassionate e farsi un’idea di massima di qualcosa, ma questo vale sia per il nostro caso che per qualsiasi altro tipo di prodotto.
La prima considerazione, più di ordine generale, riguarda la convenienza o meno dell’apertura di un fondo pensionistico integrativo come Arco. In linea generale possiamo sostenere che è sempre conveniente aprire un trattamento pensionistico integrativo, perché consente di avere una maggiore stabilità economica negli anni avvenire. Inoltre, l’apertura di un trattamento pensionistico complementare a quello tradizionale consente di integrare una pensione eventualmente troppo bassa.
Le opinioni raccolte concordano su un vantaggio comunemente riconosciuto, rappresentato dalla possibilità di poter portare in detrazione le spese sostenute per il mantenimento del fondo. Tutti i contributi versati nel fondo, infatti, sono interamente deducibili.
Un altro vantaggio che emerge dalle opinioni di chi ha aperto il fondo pensionistico è rappresentato dalla possibilità di ottenere un contributo dell’azienda. Questo indubbio vantaggio viene a configurarsi nel caso in cui il lavoratore abbia preventivamente preso accordi con l’azienda, accordi che prevedono che il lavoratore contribuisca versando un contributo minimo stabilito originariamente il quale, naturalmente sarà versato nella posizione previdenziale.
Un altro indubbio vantaggio del Fondo Arco che si evince dalle opinioni degli aderenti alla proposta offerta dal fondo è l’assoluta trasparenza dell’operato. L’associazione Arco, infatti, nasce come associazione senza scopo di lucro e per tale motivo tutte le spese e i costi sostenuti dall’Associazione sono dichiarati e sempre giustificati pubblicamente. Non vi sono conflitti di interesse, a differenza di quanto potrebbe accadere nel caso di un fondo pensionistico più complesso dove il rischio è sicuramente maggiore e l’operato non sempre del tutto chiaro.
Infine, le opinioni favorevoli si sprecano soprattutto nei confronti dei rendimenti del fondo che, come tra poco vedremo, sono considerati uno dei punti di forza degli investimenti nel Fondo Arco. In conclusione, quindi, si può affermare con certezza che investire nel trattamento integrativo Arco può essere una buona previsione per il futuro e una valida opportunità alternativa d’investimento.
Tutti i rendimenti del Fondo Arco
Prima di vedere a quanto ammontano effettivamente i rendimenti del Fondo Arco al fine di effettuare le dovute valutazioni, forse è opportuno verificare da vicino il funzionamento del trattamento pensionistico Arco.
Il Fondo si articola essenzialmente in tre momenti:
- Versamento dei contributi: ogni tre mesi vengono versati sul Fondo i contributi maturati. Il versamento è a carico dell’Azienda, del lavoratore e del TFR;
- Gestione del patrimonio: i contributi versati possono essere versati in banca o investiti in titoli o azioni.
Nel caso in cui il cliente decidesse di investire il suo denaro, Fondo Arco si avvale di intermediari certi e sicuri, poiché gli investimenti non vengono curati direttamente dal Fondo.
- Liquidazione: quando il lavoratore andrà in pensione può percepire il capitale versato.
Prima del pensionamento, tuttavia, il lavoratore ha diritto a percepire il capitale maturato, solamente in alcune circostanze previste come, nel caso di perdita del posto di lavoro o nel caso in cui necessiti di ottenere liquidità anticipata.
Il momento più importante nella vita del fondo è quello relativo alla gestione del patrimonio, perché è proprio qui che si effettuano gli investimenti che poi consentiranno di far maturare i contributi versati, in altre parole in base al tipo di investimento si otterrà un rendimento.
Le opzioni di investimento consentite sono tre:
- Bilanciato Prudente
Si tratta di un comparto di investimento estremamente bilanciato, poiché prevede un investimento per il 70% in obbligazioni, per il 30% in azioni. Si tratta di una tipologia di investimento particolarmente adeguata soprattutto per i lavoratori che hanno davanti un orizzonte lavorativo medio/lungo (10/!5 anni). I rendimenti a partire dal 2001 e fino al 2021 sono oscillati tra il 2% e l’11,87%, con una media che si aggira intorno al 4,10%. mentre il rendimento totale accumulato è stato pari a 132,50%
- Garantito
Questa volta, il comparto si adatta, al contrario, a chi ha davanti un tempo residuo lavorativo molto breve, stimato tra 5 e i 6 anni. In questo caso la gestione del fondo è tesa a concretizzare un rendimento che sia pari almeno al TFR, non a caso è un comparto che nasce per raccogliere le quote di TFR che confluiscono tacitamente. La soluzione d’investimento si compone per investimenti che sono per il 95% in obbligazioni, per il restante 5%, invece in azioni. I rendimenti sono stati tra l’1,50% e il 5,40%. Mentre, il rendimento medio annuo netto è stato pari all’1,96% mentre quello totale, accumulato fino ad ora è stato pari al 29,36%.
- Bilanciato Dinamico
Anche questa volta si tratta di un comparto destinato a chi ha ancora davanti a sé un periodo di lavoro medio lungo (10-15 anni residui). Si tratta del comparto d’investimento con il rendimento maggiore e per questo anche quello più ad alto rischio. Per il 50% è composto da titoli, mentre il restante 50%, da azioni. I rendimenti netti sono stati tra il 4,21% e il 17,23%. Il rendimento annuo netto medio è stato invece pari al 4,66% circa, mentre il rendimento cumulato si aggira intorno all’89,12%.
Nel caso in cui foste interessati a valutare personalmente i rendimenti relativi al Fondo Pensione Arco è possibile avvalersi dello strumento di calcolo ufficiale presente sul sito: nell’homepage ufficiale dell’Associazione, nel menù di sinistra, basterà cliccare su Simula la tua pensione complementare. Una volta entrati all’interno dello strumento di calcolo basterà compilare i campi richiesti e in tempo reale si può avere una proiezione di stima dei rendimenti del trattamento integrativo simulato.
Fondo pensione Arco: come aderire e contatti
Se state valutando di aderire al trattamento pensionistico integrativo offerto da Arco, dovete sapere che per aderirvi è molto semplice.
Come prima cosa, l’adesione è assolutamente su base volontaria. Non sussiste nessun obbligo per il lavoratore di aderire al Fondo, né tanto meno l’Azienda è tenuta a esercitare alcuna pressione in tal senso, ma il lavoratore decide di aderire come e quando lo preferisce.
Nel caso in cui però avesse deciso di aderire, è fondamentale prendere visione delle informazioni chiave e delle clausole di adesione. A tal proposito, nella sezione del sito, Come aderire ad Arco, è possibile scaricare tutto il materiale informativo che serve a prendere atto del funzionamento del Fondo. Una volta che il lavoratore ha chiarito tutti i punti rimasti oscuri, può allora procedere con la richiesta di adesione. Attenzione, la lettura dell’informativa è fondamentale, poiché la richiesta di adesione sottende l’accettazione di tutte le regole previste dal trattamento integrativo.
A questo punto, non resta che seguire la procedura di adesione che è totalmente online. La procedura prevede:
- Registrazione al sito (Come aderire > Procedura online > Registrazione utente). Una volta registrati si potrà entrare nell’Area Personale e da lì si potrà procedere con la richiesta;
- Download e stampa dell’apposito modulo di richiesta presente nell’Area Riservata;
- Compilazione e Firma del Modulo;
- Consegna del modulo firmato all’Ufficio del Personale della propria azienda di lavoro.
All’atto di adesione è richiesta una quota di partecipazione da corrispondere una tantum e del valore di 10,33 euro.
Per dubbi e chiarimenti l’associazione presta sempre servizio ed è possibile contattare i seguenti recapiti:
- telefono: 02 86996939 (lun. – giov. 10.00-13.00 e 15.30-17.30; ven. 10.00-13.00);
- email: info@fondoarco.it;
- Fillea Cgil: 06.44114627;
- Filca Cisl: 06.4870634;
- Feneal Uil 06.8547393.
In alternativa è possibile rivolgersi anche ai Patronati presenti negli istituti del territorio oppure ai propri rappresentanti sindacali.
Anticipo TFR per gli aderenti al Fondo Pensione Arco
Come abbiamo visto, in alcuni casi è possibile richiedere l’anticipo del Fondo pensionistico Arco. Anche in questi casi, che comunque non possono superare il 30% del TFR, occorre seguire la procedura di richiesta direttamente dalla propria area riservata. In questo caso occorrerà stampare e compilare il modulo e inviarlo solamente online, all’indirizzo PEC fondoarco@legalmail.it.