La sicurezza è un obiettivo comune e i finanziamenti per i progetti di videosorveglianza sono volti alla realizzazione dello stesso.
Fondi europei, regionali e comunali sono dedicati alle amministrazioni delle grandi e piccole città dell’Italia con l’intento di migliorare i sistemi di sicurezza e garantire una rapida risoluzione a problematiche di disagio sociale e di delinquenza. In associazione all’incremento dei progetti di videosorveglianza nascono riqualificazioni di interi quartieri e di comuni complicati da gestire, azioni di prevenzione e un aiuto valido alle forza dell’ordine. L’utilità dei finanziamenti è dunque indiscussa e per questo motivo è consigliabile approfondirne la conoscenza, capire quali sono i comuni interessati e quali opere possono coprire le risorse erogate. Ogni regione è libera di attivare uno o più bandi con finalità differenti tutte rientranti nell’ambito della sicurezza. I bandi variano in termini di soggetti beneficiari, di contributo erogato, di modalità di rimborso e delle spese ammissibili. Vediamo quali sono i bandi previsti per il 2024 per poterne approfittare il più presto possibile.
Finanziamenti regionali e comunali per la Videosorveglianza: ecco alcuni bandi del 2024
Iniziative rivolte all’aumento della sicurezza sono attive in tutta Italia come sostegno alle forze dell’ordine già da qualche anno. Le amministrazioni possono approfittare dei bandi di finanziamento indetti dall’Europa, dalle Regioni o dai Comuni stessi per procedere con l’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle piazze e nelle zone più a rischio della città. La regione Toscana, per esempio, nel 2024 ha stanziato due milioni e mezzo di euro destinati a finanziare 120 progetti di videosorveglianza, 715 mila euro per sostenere progetti di riqualificazione sociale di quartieri e comuni difficili e 635 mila euro rivolti al sostegno della polizia. In particolare, in Toscana due bandi hanno caratterizzato l’impegno per la sicurezza urbana. Il primo ha interessato la rigenerazione sociale e i vigili urbani, il secondo è stato rivolto all’argomento di nostro interesse oggi, la videosorveglianza. Si tratta di finanziamenti destinati all’acquisto di telecamere e sistemi di sorveglianza intelligente per controllare interi territori e paesi. Il bando produce due graduatorie distinte. La prima prende in considerazione i progetti presentati da enti che non hanno ricevuto in passato altri finanziamenti da parte della Regione mentre la seconda graduatoria include i progetti presentati da chi ha già ottenuto in passato contributi per la medesima finalità ma che vorrebbero incrementare ulteriormente la sicurezza e i sistemi già attivi. Nella stessa regione, poi, sei comuni in Valdarno potranno avvalersi dell’arrivo di finanziamenti per oltre 130 mila euro per progetti di videosorveglianza. Si tratta di comuni che già hanno usufruito di contributi regionali nel settore e che desiderano incrementare la sicurezza con telecamere e strumenti intelligenti.
Il Fondo per la sicurezza previsto per il 2024 dalla Camera di Commercio di Modena, invece, propone contributi a fondo perduto rivolti all’installazione di sistemi per la sicurezza. Le domande potranno essere inviate fino al 17 aprile dell’anno corrente ed è rivolto alle imprese che intendono dotarsi di sistema di videosorveglianza per poter affrontare i problemi di microcriminalità. Il Fondo è cofinanziato dalla Camera di Commercio, come già detto, e da trentuno comuni del territorio tra cui citiamo Bomporto, Carpi, Finale Emilia, Riolunato, Sassuolo e Savignano. Le spese ammissibili al contributo del Fondo per la Sicurezza sono quelle di acquisto e di installazione di alcuni specifici sistemi di sicurezza tra cui i sistemi di videoallarme anti-rapina collegati alla Questura e ai Carabinieri, i sistemi di sorveglianza a circuito chiuso, i sistemi anti-intrusione con allarme acustico e nebbiogeni e i sistemi passivi quali casseforti, blindature, antitaccheggio, inferriate, vetri antisfondamento, sistemi integrati di verifica, contabilizzazione e stoccaggio del denaro. Se gli impianti vengono installati nei comuni aderenti all’iniziativa, il contributo sarà pari al 50% delle spese fino ad un massimo di 3 mila euro per i sistemi di videoallarme e fino ad un massimo di 1.200,00 euro per i sistemi di altra tipologia. Qualora l’installazione avvenga nei comuni non aderenti, il contributo coprirà il 40% delle spese ammissibili, per un massimo di 2.400,00 euro e di 960,00 a tipologia. L’intervento è retroattivo a partire dalle spese sostenute dal 1 ottobre 2019 e le risorse a disposizione sono pari a 100 mila euro. I destinatari di questo interessante bando sono imprese piccole, con meno di 50 addetti appartenenti a tutti i settori di attività che non hanno ricevuto nei tre anni precedenti alla richiesta dei contributi simili legati alla sicurezza. L’invio della domanda di finanziamento dovrà avvenire online esclusivamente attraverso la piattaforma Telemaco includendo della richiesta il modulo base telematico, la domanda redatto seguendo il modello predisposto, i preventivi di spesa o le fatturazioni già avvenute, la dichiarazione dei minimis e la copia del documento di identità.
Fondi europei e regionali per i sistemi di sicurezza e videosorveglianza stanziati per il 2024
L’Unione Europea attiva fondi appartenenti al programma Solid come strumenti di sostegno volti a finanziare vari progetti con il supporto del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno che si deve occupare della gestione dei fondi stessi. Il Fondo Sicurezza Interna si prefigge di contribuire a garantire un elevato livello di sicurezza e di prevenzione della criminalità nonché di migliorare la gestione delle frontiere. 245 milioni di euro sono stati stanziati per supportare gli strumenti volti alla sicurezza che si distinguono in base al potenziamento di cui sono destinatari (potenziamento infrastrutture tecnologiche, del sistema informatico, acquisizione di attrezzature per la sicurezza, installazione di sistemi iperspettrali…). Ogni progetto ha requisiti ed obiettivi differenti che possono essere approfonditi accedendo al portale di riferimento, www.fondosicurezzainterna.interno.gov.it.
L’incremento della sicurezza, dunque, è obiettivo comune perseguito dai paesi europei e dalla nostra penisola. Il comune di Venezia, per esempio, ha portato avanti un progetto di Venezia Sicura installando una rete di 129 telecamere di videosorveglianza per una spesa di 3 milioni di euro. Il finanziamento di questi interventi volti a rendere più sicure le nostre città è garantito dai Fondi Europei e dall’interesse di ogni singola regione nella veste delle amministrazioni locali. La Regione Lazio ha attivato un bando di 10 milioni di euro di fondi regionali per riqualificare le coste laziali. Tale bando è rivolto a 24 comuni litoranei che possono partecipare singolarmente o in forma associata. Gli enti locali possono avvalersi del contributo per un massimo del 90% delle spese previste dal progetto che si presenterà per un importo concedibile incluso tra i 500 mila euro e i 3 milioni di euro. I tipi di intervento inclusi sono numerosi e di varia tipologia. Si va dalla promozione della sostenibilità ambientale all’installazione degli impianti di videosorveglianza fino al recupero architettonico dei monumenti. Per quanto riguarda gli arenili, nello specifico, potranno essere realizzati archi e progetti volti all’aumento della sicurezza oltre alla realizzazione di strutture per il primo soccorso e l’assistenza.
In Sardegna sono attivi due bandi all’interno del progetto “Reti per la Sicurezza del cittadino e del territorio” finanziato dai fondi comunitari Po Fers 2014-20. Parliamo di 368 su 377 comuni sardi che sono stati finanziati per potersi dotare di impianti di videosorveglianza urbana che dovranno venire raccordati con un nodo centralizzato di controllo, monitoraggio e supervisione realizzato dalla regione stessa. Il finanziamento previsto è di 415 mila euro ed è destinato a nove enti locali per gli impianti di sorveglianza che devono monitorare spazi pubblici e aperti e che dovranno essere installati entro il 30 giugno 2024.
Sono stati approvati, poi, i progetti per nuovi impianti di sicurezza a Tortolì e Barisardo per coprire tutti i punti sensibili delle città. I fondi sono rispettivamente di 152 mila euro e 233 mila euro e l’opera sarà messa in rete con le forze di polizia e con la protezione civile per garantire la pubblica sicurezza. Spostandoci al nord Italia, il comune di Pordenone ha attivato quattro bandi per contributi per l’installazione di sistemi di sicurezza relativi all’acquisto, all’installazione, al potenziamento, all’ampliamento e all’attivazione dei sistemi di sicurezza. Le quote sono state ripartite nel 50% per le abitazioni occupate da residenti da almeno cinque anni in via continuativa, nel 20% per le parti comuni di condomini e 15% per gli immobili religiosi, di culto e di ministero pastorale e per gli edifici scolastici ed impianti sportivi che non sono di proprietà degli enti locali. Gli interventi finanziabili sono quelli relativi ai sistemi antifurto, antirapina, antintrusione e i sistemi di videosorveglianza attraverso l’installazione di fotocamere, ciniprese collegate con individuazione satellitare, con centrali di vigilanza privati, impianti di video citofonia, rilevatori di apertura ed effrazione sui serramenti. Occorre aggiungere anche l’acquisto di porte blindate, porte e finestre con vetri antisfondamento e tapparelle metalliche. Iniziative come questa intrapresa dal Comune di Pordenone dovrebbero essere attivate nella maggior parte delle città della nostra penisola per cercare di aumentare o migliorare, se già presente, la sicurezza urbana.
E’ utile, poi, diffondere la presenza di eventuali nuovi bandi rivolti al finanziamento di impianti di videosorveglianza e di sistemi di sicurezza per spingere tanti comuni ad approfittare di agevolazioni importanti a protezione delle proprie strade e dei propri cittadini. Periodicamente i fondi europei, comunali e regionali possono essere attivati e per essere sempre a conoscenza delle novità è utile collegarsi spesso ai portali delle regioni e scoprire i nuovi bandi. All’interno di questi si potranno leggere le direttive da seguire per la partecipazione e la domanda di finanziamento in modo tale da poter avere accesso ai contributi con cui sostenere iniziative di sicurezza nella propria città.