CRO Bonifico: cos’è e dove si trova il codice in un bonifico SEPA bancario, Poste Italiane ed estero

Protagonista del nostro articolo sarà il Codice di Riferimento Operazione (CRO) di un bonifico bancario o postale. Scopriremo cos’è e dove si trova in un bonifico SEPA bancario o di Poste Italiane o in un bonifico per l’estero.

Il bonifico bancario o postale è uno dei metodi di pagamento più utilizzati per trasferire denaro da un conto corrente all’altro. Le transazioni possono essere effettuate in una filiale del proprio istituto di credito o presso un ufficio di Poste Italiane oppure possono essere eseguite online attraverso il servizio dell’home banking, se attivato. In ogni caso, per effettuare un bonifico occorrerà inserire determinate informazioni che consentiranno di concludere l’operazione correttamente. Il codice IBAN del destinatario del denaro, la causale del bonifico, la data di emissione e l’importo da trasferire sono gli elementi richiesti dalla banca affinché si avvii la transizione. Una ricevuta attesterà, poi, l’avvenuto pagamento e conterrà al suo interno il Codice di Riferimento Operazione. Cos’è e a cosa serve identificarlo?

Cos’è il CRO, Codice di Riferimento Operazione di un bonifico bancario o postale

Il Codice di Riferimento Operazione è un codice di 11 cifre che consente al destinatario di un bonifico bancario di accertare l’avvenuto pagamento. Il CRO cambia per ogni operazione bancaria eseguita, soprattutto se i bonifici vengono eseguiti coinvolgendo istituti di credito diversi. Nel caso in cui l’operazione di trasferimento del denaro venga effettuata attraverso Poste Italiane, invece, il codice conterrà 15 cifre in modo tale da permettere di identificare immediatamente la tipologia di operazione, bancaria o postale. Le cifre in più sono un numero fisso, 7601, che consente di differenziare i bonifici.

Una puntualizzazione importante ci porta a conoscenza del fatto che oggi, in seguito all’introduzione del circuito SEPA, il CRO è contenuto all’interno di un codice alfanumerico più grande, composto da 30 caratteri e che corrisponde al nome di Transaction Reference Number (TRN). La SEPA è la Single Euro Payments Area, l’area all’interno della quale tutti i cittadini, le imprese. gli operatori economici e le pubbliche amministrazioni possono sia effettuare che ricevere pagamenti in euro non solo all’interno dei confini nazionali ma anche tra Paesi che ne fanno parte seguendo delle condizioni di base e specifiche direttive, diritti e obblighi. Il circuito SEPA nasce per creare un mercato dei pagamenti comune, caratterizzato da strumenti di pagamento validi per tutti tra cui ritroviamo il bonifico. Grazie alla SEPA e al CRO, la sicurezza delle transazioni è garantita e il beneficiario di un bonifico può tranquillamente e con semplicità verificare la validità dell’operazione e l’avvenuto pagamento.

Il Codice di Riferimento Operazione è, dunque, una garanzia sia per i clienti ma anche per gli istituti di credito e per Poste Italiane dato che in entrambi i casi si riceverà la certezza dell’esito positivo dell’operazione. Essendo in possesso del codice, il destinatario del denaro o la banca potrà verificare la transazione e ricercare un bonifico semplicemente disponendo di tale codice che consente di risalire in maniera immediata all’operazione di riferimento. Qualora non si avesse a disposizione il CRO, sarebbe necessario risalire al bonifico tramite IBAN con un aumento del ritardo nella registrazione dell’operazione.

Il CRO può essere richiesto alla banca nel momento in cui l’utente volesse verificare che un bonifico da lui effettuato sia arrivato al destinatario così come il destinatario stesso può utilizzare il codice per informarsi e accertare l’invio e la ricezione del denaro. La via telematica di gestione del proprio conto corrente consente di ridurre la tempistica dato che con l’home banking si potrà avere facile accesso agli estratti conto, alle ricevute dei bonifici e dunque al Codice di Riferimento Operazione. Ma dove si trova, nello specifico, il CRO?

Dove si trova il CRO di un bonifico nel circuito SEPA o estero

La ricevuta del bonifico è il documento che contiene il Codice di Riferimento Operazione, indispensabile per verificare il corretto svolgimento dell’operazione di trasferimento di denaro. Come detto in precedenza, attualmente il codice si trova all’interno di un codice alfanumerico di 30 caratteri. Nello specifico, il CRO è racchiuso dalla sesta alla sedicesima cifra del TRN mentre gli ultimi due caratteri sono alfabetici. Il TRN ha la funzione di individuare e contraddistinguere il singolo bonifico mentre il Codice di Riferimento Operazione pone maggiore attenzione sul cliente e le cifre cambiano da cliente a cliente con lo scopo di confermare l’invio e il ricevimento del denaro da parte del destinatario.

Essendo il CRO correlato al TRN capiamo meglio dove trovare il Transation Reference Number. Come per il CRO, il TRN è rintracciabile sulla ricevuta cartacea del bonifico oppure su quella conservata all’interno dell’archivio e della sezione dei movimenti relativi al proprio conto corrente presente nell’area clienti del sito della banca di riferimento avendo attivo il servizio dell’home banking. Per verificare la correttezza del codice, ribadiamo che dovrà contenere 30 caratteri, più cifre che lettere, dalla sesta alla sedicesima dovrà essere il Codice di Riferimento Operazione e gli ultimi due caratteri dovranno essere alfabetici. Inoltre, le ultime due cifre dovranno essere il risultato della divisione modulo 13 dei primi nove numeri, per una questione di convenzione.

Nel caso in cui si avesse la necessità di richiede il codice CRO direttamente presso uno sportello bancario, bisognerebbe attendere due giorni dall’ordine di bonifico. Resta il fatto che qualora si possedessero vecchie ricevute basterebbe ricercare il codice sopra di esse, dato che è identificativo del cliente. Anche decidendo di effettuare il bonifico attraverso Poste Italiane il codice di nostro interesse si potrebbe reperire sulla ricevuta solamente che risulterebbe di 15 cifre, dato che le prime quattro (come accennato nel paragrafo precedente) servono ad identificare le Poste stesse.

Bonifici nell’Area Sepa e all’estero: come cambia il CRO?

In un’era altamente tecnologia poter effettuare bonifici non solo all’interno dei confini nazionali è piuttosto semplice. Il trasferimento di denaro verso paesi esteri non incontra problematiche o procedure complicate ma segue direttive semplici e parallele rispetto ad un bonifico nazionale. Naturalmente occorre fare delle considerazioni importanti per capire meglio come effettuare bonifici anche all’estero e cosa cambierebbe, eventualmente, per il Codice di Riferimento Operazione.

Un italiano che desidera effettuare una transizione di denaro attraverso un bonifico con destinatario una persona che vive in Italia avrebbe bisogno solamente di conoscere il Codice IBAN. Per quanto riguarda i bonifici internazionali occorre partire dalla considerazione che la transazione potrebbe avvenire all’interno dei paesi dell’area SEPA oppure verso paesi non appartenenti a quest’area, come gli Stati Uniti, il Brasile, il Canada o l’India. In ogni caso, oltre al codice IBAN si pone necessario indicare anche il codice BIC, Bank Identify Code (o codice Swift), indispensabile per identificare la banca nel mondo. Parliamo di un codice di 8/11 caratteri che possono essere sia numeri che lettere che deve affiancare la causale del bonifico e l’indirizzo del beneficiario.

Che si tratti di bonifico nazionale o internazionale oppure di transizioni effettuate all’interno dell’Area Sepa o verso altre destinazioni estere non appartenenti a tale area la ricevuta del bonifico effettuato dovrà necessariamente contenete il Codice di Riferimento Operazione per consentire di rintracciare facilmente l’operazione all’interno del sistema interbancario. Dopo aver chiarito questo punto, rimane come ultimo aspetto da affrontare per conoscere nei dettagli il CRO la procedura di verifica del codice utilizzando il web.

Online è possibile accedere a diversi portali che consentono con poche mosse di analizzare il codice di interesse per scoprire la corretta esecuzione dell’operazione. Occorre specificare che valutano la correttezza della struttura del codice ma non garantiscono che il pagamento sia andato a buon fine. Uno di questi siti è www.verificacro.it, portale che nasce per accontentare l’esigenza di chi vuole verificare il Codice di Riferimento Operazione ma che non sempre riconosce i bonifici SEPA con il codice TRN. Una seconda opzione è quella di scaricare il software Mind Organizer dato che è dotato di uno strumento per il controllo e la verifica del numero dei Codici di Riferimento Operazioni dei bonifici. Dopo aver scaricato il software basterà entrare nel menù per poi cliccare sulla dicitura “verifica formale numero di CRO” che si trova all’interno della sezione “Strumenti”. Apparirà una maschera in cui sarà possibile per l’utente inserire il codice di 11 cifre in proprio possesso per conoscere, poi, l’esito positivo o negativo dell’operazione. L’esito positivo sarà accompagnato da una schermata con scritto “Il numero di CRO inserito è formalmente corretto” mentre in caso di esito negativo la dicitura che si visualizzerà conterrà la forma “Il numero di CRO inserito non è corretto”. Il software indica, dunque, la corretta struttura del codice ma non garantisce che l’accredito del denaro vada a buon fine. Per una maggiore sicurezza sarà necessario per il destinatario del bonifico o per l’emissario recarsi in una filiale della propria banca oppure consultare l’home banking.