L’articolo di oggi servirà a spiegare il significato della voce “contingenza” presente nella busta paga degli italiani. Approfondiremo tale concetto e scopriremo come procedere al calcolo del valore che rappresenta.
Ogni mese i lavoratori ricevono dal proprio datore di lavoro la busta paga, il documento di reddito atto ad accertare lo stipendio netto e comprensivo dei calcoli effettuati per ottenerlo. Tra le voci più significative troviamo quelle che servono per calcolare lo stipendio lordo, dato utile per poi arrivare alla somma netta che si percepirà. Ci riferiamo alla paga base, stipendio minimo stabilito dal Contratto Nazionale del Lavoro, all’assegno supplementare, il cui importo varia in base alla provincia di residenza, e alla contingenza. Sarà proprio quest’ultimo aspetto che andremo ad approfondire nel prossimo paragrafo.
Significato della voce “Contingenza” in busta paga
L’indennità di contingenza è un elemento importante presente nella busta paga dato che riguarda la retribuzione e il rapporto al costo della vita. Significa che la contingenza dovrebbe tenere in considerazione la variazione del costo della vita per farvi adeguare la retribuzione percepita. E’ dal dopoguerra che questa voce è presente nella contrattazione collettiva e nel tempo ha subito diverse modifiche. Un cambiamento importante risale al 1991. Fino a quell’anno la contingenza prevedeva un importo base uguale per tutti i dipendenti e un importo che variava a seconda della qualifica personale e del settore lavorativo di appartenenza. Questo meccanismo ha cessato di esistere nel luglio del 1992 con l’ideazione di un Protocollo D’Intesa elaborato tra Governo e parti sociali contrapposte. Da quel momento viene retribuito solamente l’importo di contingenza maturato fino a quella specifica data. Se fino al 1991 ogni tre mesi l’importo veniva aggiornato, dopo il 1992 l’indennità è stata congelata e l’importo mai più incrementato.
Oggi, dunque, nella maggior parte dei contratti collettivi, come quelli relativi all’industria metalmeccanica, l’indennità in questione viene inglobata nello stipendio minimo mentre una parte minore presenta ancora la voce “Contingenza” per adeguare stipendio e costo della vita. La dicitura con cui viene chiamata è EDR.
Calcolo contingenza in busta paga
Basandosi su quanto detto in precedenza, per calcolare la contingenza in busta paga occorre considerare la paga conglobata che include EDR e paga base. Occorre, dunque, soffermarci anche sul significato della paga base, nota anche con il nome di minimo contrattuale, minimo tabellare o retribuzione base. Parliamo dell’importo minimo dello stipendio stabilito dal CCNL in base alla categoria di appartenenza e dall’inquadramento del contratto. L’importo a cui ci riferiamo rimane tale finché il lavoratore non cambierà mansione con passaggio ad una qualifica superiore oppure procederà ad un rinnovo del contratto.
Per quanto riguarda l’EDR, voce sostitutiva della contingenza applicata da molti CCNL, presenta un importo specifico di 10,33 euro mensili dal 1992, anno in cui l’indennità venne congelata. Viene erogato solamente ai dipendenti del settore privato ma non ai dirigenti. Questa nuova voce è presente nella parte in alto della busta paga che i datori di lavoro danno ai lavoratori, accanto agli altri elementi fissi che contribuiscono al calcolo dello stipendio. Ciò significa che l’EDR va ad incidere anche sul trattamento di fine rapporto e sul calcolo della tredicesima ma non sulla quattordicesima.
Esistono, poi, delle eccezioni che presentano valori differenti in busta paga legati alla voce da noi presa in esame oggi. Ci riferiamo al Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori del Commercio che stabilisce il diritto per i lavoratori di ottenere un elemento dall’importo equivalente allo 0,30% del risultato ricavato dalla somma tra la paga base e la contingenza, per 14 mensilità. Il contratto collettivo nazionale dei lavoratori per la Logistica decreta, invece, che agli appartenenti del settore Trasporto merci e spedizioni venga corrisposto in misura piena l’importo EDR a sostituzione di alcuni giorni di festa, come Pasqua, il 4 novembre e il 2 giugno.
I CCNL Bancari, poi, prevedono che l’EDR venga corrisposto attraverso un aumento del 6,05% della retribuzione percepita. In questo caso, però, non è assorbibile nella busta paga pertanto non concorre nell’ottenimento del calcolo della tredicesima e del trattamento di fine rapporto. Infine, un’eccezione è rappresentata dal CCNL Studi Professionali. Viene sancito dall’articolo 7 Bis che il datore di lavoro è tenuto a corrispondere 23,00 euro di EDR al lavoratore dipendente nel momento in cui omette le quote rivolte alla bilateralità. Anche in questo caso l’importo non è assorbibile.