Vincere al Lotto con la matematica: un’utopia o un sogno realizzabile? I giochi d’azzardo sono per antonomasia i giochi preferiti dall’uomo, vittima perfetta del fascino dell’ignoto e delle infinite possibilità di ricchezza promesse.
Il Lotto rientra tra queste categorie di giochi essendo basato su una scelta che potrebbe sembrare completamente azzardata e priva di fondamenta. Il giocatore, infatti, è chiamato ad indovinare almeno uno tra cinque numeri compresi tra uno e novanta che verranno estratti tramite un’urna meccanica che mischia delle palline attraverso un getto d’aria compressa per poi catturarne una per volta grazie ad una nicchia rotante. La casualità dell’estrazione sembrerebbe rendere impossibile qualsiasi previsione sugli ipotetici numeri vincenti. Molti giocatori, però, non si accontentano di affidarsi al caso e cercano di studiare metodi e strategie per avvicinarsi il più possibile alla vittoria. Alcune di queste strategie si rivelano sterili e poco scientifiche, basti pensare a sogni e riti che guidano la scelta dei numeri da giocare, mentre altre si agganciano alla statistica o a tecniche più personali, come giocare la data di nascita o i numeri che non escano da un lungo periodo. La domanda che viene da porsi, dunque, è se è possibile vincere al Lotto con la certezza che solo la matematica potrebbe dare applicando formule univoche e logiche. Per rispondere al quesito occorrerà approfondire l’esistenza di metodi che potrebbero permettere di applicare la disciplina in questione in modo vincente.
Vincere al Lotto con la matematica: come fare?
Tralasciando metodi e strategie inefficaci e prive di logica, l’unica vera tattica da ricercare per vincere al Lotto ha come protagonista la matematica. Questa disciplina, infatti, si basa su regole precise e determinanti e in molti pensano che associandola al gioco d’azzardo tanto amato dagli italiani sia possibile individuare i numeri vincenti. Nello specifico, è la scienza del caso protagonista dello studio matematico da approfondire per vincere al Lotto, o almeno questo è quello che credono molti giocatori. Il Lotto, infatti, può essere associato al calcolo delle probabilità, teoria legata strettamente al gioco d’azzardo. La probabilità stabilisce la misura dell’incertezza, la rarità di un evento, ed è proprio su queste misurazioni che un giocatore può basare le proprie previsioni. Un’analisi del passato, dei numeri usciti, delle combinazioni vincenti sembrerebbe la strada da seguire ma è una strada impervia e complicata che difficilmente porterà dei risultati soddisfacenti nel breve termine. C’è chi non accetta, però, di cedere al caso, sinonimo di una impossibilità da parte dell’uomo di controllare il destino, e decide di provare tecniche di probabilità legate alla statistica, o meglio, ad un concetto statistico quale la frequenza. Un evento diventa probabile se accade spesso. Ci allontaniamo, dunque, dall’ipotesi di gioco dei numeri che non escono da molto tempo e si passa, invece, alla ricerca dei numeri che escono più spesso e che hanno, dunque, una più alta probabilità di essere nuovamente estratti.
Associando la matematica ai metodi per vincere al Lotto occorre assolutamente sottolineare come il gioco d’azzardo di riferimento sia un gioco non equo. Un gioco equo è tale quando ripetuto più volte (infinite volte in modo ideale) consente a tutti i giocatori di finire in pari, bilanciando guadagni e perdite. Nel Lotto, così come in qualsiasi altro gioco d’azzardo, invece, l’organizzatore punta proprio sulle perdite del giocatore perché sono fonte di guadagno per sé stesso utili a coprire le spese di gestione. La differenza di equità nel caso del Lotto si evidenzia nel fatto che in caso di vincita non verrà corrisposta la cifra rapportata alla probabilità di vittoria. Nessuna strategia matematica potrà risolvere questa iniquità. In 90 numeri ci sono 43.919.268 combinazioni con la conseguenza che la sproporzione tra giocata e promessa è enorme. Con l’estrazione casuale siamo nell’ambito della distribuzione ipergeometrica, modello che fornisce differenti probabilità di un’estrazione definibile come “in blocco” di un determinato numero di elementi da un insieme di elementi ancora più grande. La vincita nel Lotto si potrà avere solo indovinando la combinazione che verrà estratta, giocata in partenza. Puntando su una cinquina, qualora uscissero tre dei numeri giocati non si avrebbe diritto ad alcuna vincita. Questa sproporzione lascia demordere molti giocatori dall’utilizzo della matematica per vincere al Lotto ma non ne scoraggia, invece, altri che non vogliono cedere all’idea che il Lotto sia semplicemente un gioco in cui si devono scegliere cinque numeri casualmente e sperare che vengano estratti senza che ci siano regole precise che determinino una particolare estrazione.
Il calcolo combinatorio dell’algebra può essere visto come un’idea di soluzione all’identificazione dei numeri vincenti ma associato ad una possibilità di combinazioni così numerose come quelle del Lotto risulta inefficace e di difficile applicazione. D’altronde, per i giocatori che credono in queste applicazioni matematiche è utile indicare le possibilità di vincita sulle singole ruote giocando numeri singoli e multipli, consecutivi o non, stabilite dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato. Parliamo di 1 su 18 per il numero estratto singolo, 1 su 90 per il numero estratto singolo determinato, 1 su 100,32 con numeri consecutivi e 1 su 200,33 per Ambetto, 1 su 400, 5 per l’Ambo, 1 su 11,748 per terno, 1 su 511,038 per quaterna e 1 su 43.919.268 per cinquina (con la vincita proporzionale alla puntata). Statisticamente si capisce, così, la difficoltà di formulare previsioni corrette e di vittoria. Poniamo il caso del numero estratto singolo. Giocando 18 volte lo stesso numero si dovrebbe vincere una volta (dopo aver subito molte perdite) ma aumentando la frequenza del gioco si avranno ancora minori possibilità di vittoria secondo leggi statistiche.
L’applicazione della matematica al gioco d’azzardo per avere la certezza di vincere al Lotto sembra lontana dall’essere realmente adottabile nel Lotto. Alcuni giocatori, però, non desistono e cercano di influire sulla statistica e sulla probabilità mettendo in pratica alcune semplici strategie ricercando una vittoria senza grandi perdite di denaro.
Metodi per applicare la matematica alle giocate del Lotto in modo vincente
La statistica ci riporta a considerare l’esempio di gioco di uno stesso numero per 18 settimane consecutive appoggiandosi alla probabilità di 1 su 18, aumentando, di volta in volta, la somma da puntare. Si può passare da 1,00 euro ad 1,10 euro a 1,20 euro per cercare di avere una vincita che vada a ricoprire almeno le spese delle giocate effettuate fino al momento dell’estrazione vincente. Occorre considerare, però, i numeri ritardatari e la possibilità che un preciso numero non sia estratto per un tempo superiore rispetto alle 18 settimane rendendo inefficace la propria strategia di gioco. Un altro trucco spesso utilizzato dai giocatori vede protagonista la giocata multipla di due o più combinazioni contemporaneamente. E’ possibile, dunque, puntare su un ambo e un terno dividendo la somma da giocare a metà ed ottenere interessanti risultati. Un’accortezza per applicare la matematica in modo vincente vede il giocatore impegnato in uno “studio” delle ultime estrazioni prima di procedere con la giocata per verificare l’ordine di estrazione dei numeri da giocare su una o più ruote. E’ un metodo di cui va ben compreso il funzionamento per poter avvicinarsi maggiormente alle possibilità di vittoria. Il giocatore sceglie un numero e calcola la differenza con 91 (per esempio 21 e 70) per poi aggiungere 2 al secondo numero (nel nostro caso 70 + 2 = 72). La quota verrà distribuita in 40% su un numero singola in una ruota, 20% sull’ambo su tutte le ruote, 20% sull’ambo su ruota singola e 20% sul terno su tutte le ruote. Le possibilità di vittoria, così, si amplificheranno spendendo la stessa cifra.
Da citare il Teorema dei Codici elaborato da Luigi Barone che si propone di identificare una seria numerica che verrà estratta indagando due processi. Il primo è il Modulo a 90 che calcola 90 collegamenti matematici con l’estrazione che si conosce e quella futura e il secondo è l’asse cartesiano con cui elaborare calcoli e da cui estrapolare le duplicazioni, dei codici che si presenteranno in una nuova estrazione, sperando di cogliere quelli esatti da giocare nell’esatto breve termine. Attraverso questi processi si potranno elaborare, infatti, delle tabelle da utilizzare per provare a vincere al Lotto.
Un altro sistema che utilizza la matematica per ottimizzare le possibilità di vittoria tratta di numeri invertiti e numeri fissi. E’ un metodo utilizzato da molti giocatori costantemente e vede invertire il primo numero estratto su una determinata ruota. Per esempio, 53 diventa 35. A questi due numeri si dovranno aggiungere altri tre numeri estrapolati tra i primi estratti di estrazioni precedenti su una stessa ruota o su ruote differenti. Una volta ottenuti i cinque numeri è consigliabile giocarli su minimo due ruote per aumentare la possibilità di vittoria. Ancora una volta ritorna questo termine, possibilità. Nulla è certo, infatti, nel gioco del Lotto. Nessun metodo matematico e statistico può garantire la perfetta riuscita della previsione dato che il caso influisce notevolmente sulla modalità di costruzione del gioco stesso. Casualità e incertezza, dunque, sono le parole da avere in mente quando si ha intenzione di giocare al Lotto e si procede, dunque, con la scelta dei numeri su cui puntare. L’azzardo non è una scienza esatta ed affidarsi alle statistiche consente solamente di capire, ancora una volta, come sia solamente lo Stato l’unico vincitore sicuro. Le tecniche matematiche potrebbero portare qualche vittoria ma si esaurirebbero nel breve termine lasciando, così, solo una continua spesa di denaro che non verrà mai rimpiazzata. Pensate bene, se ci fosse una regola matematica che potesse stabilire con certezza i numeri che verranno estratti, non sentiremmo parlare più spesso di numerose e costanti vincite?