Esiste un decreto che cerca di affrontare la sgradevole situazione attuale e che parla di un bonus disoccupati con agevolazioni conseguenti all’assunzione di lavoratori in NASPI così come esistono altri appoggi rivolti a chi non ha un lavoro e desidera, ad esempio, aprire una partita Iva oppure ha più di 50 anni o si trova senza occupazione da lungo tempo. Approfondiamo la conoscenza con queste agevolazioni e cerchiamo di capire come intervengono al fine di diminuire l’alta percentuale di disoccupazione (soprattutto dei giovani) in Italia. Percentuale di cui abbiamo, purtroppo, il primato in Europa.
Agevolazioni assunzioni disoccupati 2024: ecco in cosa consiste il Bonus
Una misura prevista dal decreto pubblicato nel mese di giugno 2013 è volta a fornire i primi interventi per promuovere l’occupazione, specie quella giovanile, promettendo un incentivo a quei lavoratori che assumono disoccupati in Naspi. Le agevolazione promesse riguardano agevolazioni fiscali per i datori di lavoro che procedono con assunzioni full time e a tempo indeterminato di persone prive di lavoro e recettori di indennità Naspi. Nello specifico, è previsto un contributo mensile pari al 20% dell’indennità mensile corrisposta al lavoratore per chi assume. Non sono inclusi nel beneficio i lavoratori licenziati da imprese appartenenti allo stesso settore di attività, o ad uno diverso ma collegato, nei sei mesi precedenti alla nuova assunzione. Per ottenere l’incentivo, l’azienda che assume dovrà presentare la domanda di concessione incentivo per disoccupati allegando la dichiarazione di responsabilità.
Il bonus presentato, dunque, ha come obiettivo la creazione di nuovi posti di lavoro e nuove assunzioni. Per questo motivo, è stata estesa l’agevolazione ai datori di lavoro che assumono disoccupati e inoccupati non precettori di Naspi e lavoratori NASPI che hanno sospeso l’indennità a causa di un’assunzione a tempo determinato. L’incentivo viene recuperato per intero se il lavoratore viene retribuito totalmente e in percentuale ridotta in caso di assenza dal posto di lavoro a causa di malattia, infortuni, sciopero o congedo. In ogni caso, l’importo dell’incentivo non potrà mai superare l’importo che il datore di lavoro paga al lavoratore.
Agevolazioni disoccupati per aprire la Partita IVA
Per incentivare l’occupazione di giovani e donne nel mondo del lavoro autonomo si è pensato di creare un’agevolazione particolare che annulla i costi di apertura della partita IVA. La procedura per richiedere l’apertura e la gratuità dell’operazione è, oggi, semplice e più snella rispetto al passato. Questo grazie ad Internet e all’unificazione delle procedure che in passato erano suddivise tra le varie istituzioni, Inail, Inps, Camera di Commercio e Agenzia delle Entrate.
Aprire la partita IVA a costo zero, dunque, prevede un procedimento telematico e la presenza di un software gratuito denominato ComUnica Impresa. Nel 2024, i disoccupati che vogliono avviare un’attività di qualsiasi natura giuridica possono con una semplice comunicazione all’Istituto della Comunicazione Unica del Registro delle Imprese aprire la partita IVA ed effettuare successive modifiche o cancellazioni. Indispensabile per compiere l’operazione è il possesso della Firma Digitale. Questa, o la Carta Nazionale dei Servizi, si ottiene recandosi presso la Camera di Commercio o un altro ente accreditato per svolgere le pratiche e mostrando la carta d’identità, il codice fiscale e l’indirizzo e-mail. L’attivazione della CNS sarà immediata e gratuita scegliendo il rilascio con Smart Card (tessera plastificata) mentre avrà un costo di 40,00 euro se si opta per il rilascio con Token USB (chiavetta USB).
Ulteriore requisito fondamentale per aprire la partita IVA gratuita è il possesso da parte del disoccupato delle credenziali Telemaco necessarie per l’invio delle pratiche e delle richieste di certificati. La richiesta delle credenziali può essere inoltrata presso gli Ordini professionali e le associazioni di categoria o mediante registrazione al sito del Registro delle Imprese. Solo una volta che il disoccupato sarà in possesso della Firma Digitale e delle credenziali Telemaco, potrà scaricare il software per aprire la Partita IVA tramite il file ComUnica. Passo dopo passo si verrà guidati per l’intera procedura e si riceveranno informazioni su ogni modulo da compilare sia che si abbia intenzione di intraprendere subito l’apertura della propria attività economica sia che si intenda aspettare.
Disoccupati da lunga durata: quali agevolazioni sono previste?
Serie problematiche assillano chi si trova improvvisamente senza lavoro. Pensieri su come sostenere sé stessi o la propria famiglia e la paura di non riuscire a trovare in tempi ragionevoli una nuova occupazione sono aspetti che inevitabilmente si dovranno affrontare. Vivere nell’incertezza della disoccupazione della lunga durata per mesi o anni è una condizione inaccettabile ma reale e che troppo spesso porta a conseguenze che incidono in maniera indelebile recando danni irreparabili sulla persona e i suoi familiari. Lo Stato cerca di riempire i vuoti lasciate dalla disoccupazione con agevolazioni, sussidi e tutele rivolte a chi non riesce a trovare un’occupazione e si trova in questa condizione da un tempo talmente elevato che potrebbe essere definita cronica.
Per definizione, il disoccupato di lungo corso è colui che cerca un lavoro da più di un anno o di 6 mesi se si è giovani. La scadenza dell’indennità di disoccupazione è di due anni, cosa fare dopo questo lasso di tempo? Le Regioni vengono incaricate dallo Stato di cercare soluzioni e di avviare politiche attive volte all’inserimento lavorativo. Il compito principale viene affidato ai Centri per l’Impiego che dovrebbero prodigarsi al fine di trovare un’occupazione nel più breve lasso di tempo. Esistono, poi, ulteriori agevolazioni e tutele di cui i disoccupati di lungo corso possono usufruire. Una prima tutela consente di non perdere lo stato di disoccupazione qualora il lavoratore venga occupato temporaneamente per periodi inferiori ai 6 mesi. Poi, sono previsti sgravi contributivi per le imprese che assumono disoccupati di lunga durata specialmente donne ed over 50e bonus dedicati alle aziende che assumono al sud giovani e disoccupati. Altre tutele sono l’assegno di ricollocazione (per i disoccupati che percepiscono la NASPI da più di 4 mesi) per un importo che varia tra i 250,00 e i 5 mila euro da spendere per seguire corsi di formazione e servizi di assistenza occupazionale e il reddito di inclusione, un sostegno economico da parte dello Stato dedicato ai disagiati e ai disoccupati di lunga durata.
Over 50 senza reddito: quali aiuti sono previsti?
Difficoltà maggiori rispetto ad un giovane disoccupato sono prerogativa degli over 50 che si ritrovano senza una occupazione. Per incentivare l’assunzione da parte delle imprese di questa categoria, lo Stato ha creato agevolazioni quali, ad esempio, il bonus contributivo. Parliamo di uno sgravo del 50% per i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato o determinato di persone con un’età minima di 50 anni e con uno stato di disoccupazione minimo di 12 mesi. L’agevolazione ha una durata di 18 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato e di 12 mesi per quelle a tempo determinato. In questo secondo caso, qualora il contratto venisse poi trasformato in indeterminato, si applicherebbe un’ulteriore sconto contributivo a partire dalla data della prima assunzione. Agevolazioni di questo tipo sono previste anche per chi assume donne over 50 in Calabria, Campania, Sicilia, Basilicata e Puglia mentre lo sconto è valido solo in alcune zone e comuni dell’Emilia Romagna, dell’Abruzzo, Del Friuli Venezia Giulia, delle Marche, della Liguria, del Piemonte, della Sardegna, della Toscana, della Valle d’Aosta, del Veneto, del Lazio, del Molise e della Lombardia. Naturalmente, le donne dovranno essere disoccupate e prive di qualsiasi impiego contribuito da almeno sei mesi.
Abbiamo precedentemente accennato al reddito di inclusione. E’ arrivato il momento di approfondire il tema che tocca i disoccupati privi di un reddito e che vivono in condizioni disagiate. I destinatari dell’agevolazione sono sia single che persone con familiari a carico, per un aiuto pari ad un importo compreso tra 187,50 euro mensili e 534,00 euro (famiglie di minimo 5 persone). Per ottenere questo tipo di aiuto occorrerà compilare un apposito modello preparato dall’Inps e costituito da diversi quadri. Nel quadro A occorrerà inserire i dati anagrafici del richiedente, nel quadro B la residenza e la cittadinanza, nel quadro C bisognerà indicare le variazioni del nucleo familiare rispetto al modello ISEE (se presenti) e nel quadro D occorrerà inserire i dati economici per dimostrare di rientrare nei limiti stabiliti per poter ottenere il reddito di inclusione (Isee inferiori o uguale a 6 mila euro). Il quadro E, poi, ospiterà i nomi di eventuali figli minorenni mentre il quadro F indicherà le condizioni specifiche per ricevere il beneficio. Gli ultimi due quadri, G e H, ospiteranno rispettivamente eventuali trattamenti assistenziali e la firma per sottoscrivere le dichiarazioni avanzate.
Oltre al reddito di inclusione sono previste altre agevolazioni per chi non ha il sostegno di un reddito. Ci riferiamo all’esenzione dal pagamento di ticket sanitari, alla Carta Acquisti dell’INPS, al Bonus Luce e Gas, all’esenzione del Canone Rai o al conto corrente agevolato. Soluzioni differenti che in caso di assenza di reddito è giusto che approfondiate per sapere se possedete i requisiti necessari per poterne usufruire.