Con il perdurare della crisi economica e la scarsità di posti di lavoro disponibili nel settore sia pubblico che privato, molti giovani stanno intraprendendo la carriera di freelance. Forniamo qui alcuni consigli utili per chi volesse iniziare a proporsi come lavoratore autonomo.
Il lavoro freelance online
Lo sviluppo delle reti internet sta gradualmente rivoluzionando il mercato del lavoro, e ora è possibile lavorare da casa online, offrendo vari servizi e competenze. Chi conosce una o più lingue straniere potrà proporsi come traduttore, chi possiede una vera e propria passione per la scrittura si candiderà come content writer, mentre gli esperti informatici possono offrire le loro competenze per la creazione di siti web. Questi sono solo alcuni esempi di come sia possibile esercitare una professione sfruttando le potenzialità di internet. Ovviamente i freelance possono lavorare anche offline, nel campo della formazione o nel settore artistico e musicale. Nello specifico, i nostri consigli si indirizzeranno verso i cosiddetti online freelancer, ossia i liberi professionisti che intendono lavorare sul web.
“Starting is half the battle”, dicono gli americani, proverbio che noi possiamo tradurre con “chi ben inizia è a meta dell’opera”. Tuttavia l’idioma inglese include un riferimento alla battaglia e questo si adatta bene ai freelancer, che dovranno essere agguerriti e determinati per superare i primi, inevitabili ostacoli nel loro business. Costanza e perseveranza sono le doti principali da affinare in questa avventura, se si vuole farla durare nel lungo termine: le difficoltà iniziali non saranno poche, ma se si incomincia con l’attitudine giusta, le montagne da scalare non sembreranno delle vette invalicabili.
Prestazioni gratis, ma con moderazione
Soprattutto chi lavora nel campo creativo (musica, designing, scrittura) dovrà essere abile nel convincere i committenti circa le proprie abilità. Una strategia che potrebbe garantire dei buoni risultati consiste nel fornire una prima prestazione gratuita o ad un costo simbolico, in modo tale che si possano valutare competenze e qualità del lavoro. Si consiglia di usare questo metodo solo per i le prime collaborazioni “esplorative”: lavorare gratis o sottocosto risulta infatti deleterio non solo per il proprio bilancio, ma anche per l’intero settore di riferimento. Ad esempio, se una buona fetta dei professionisti di un comparto dovesse iniziare a chiedere pochi cent per i propri servizi, i committenti offrirebbero retribuzioni sempre più basse, fattore che non incentiverebbe la ricerca della qualità. Sia la produzione che i salari diminuirebbero, causando quindi una stagnazione nel settore.
Per qualsiasi freelance la visibilità è essenziale, al fine di raggiungere il maggior numero possibile di potenziali committenti. Al giorno d’oggi creare un sito internet promozionale non è difficile, è spesso gratuito e non richiede molto tempo. Associare la propria attività ad un brand permetterà di essere più riconoscibili nel mercato. A queste attività di branding andrà abbinata anche una campagna pubblicitaria sui social network: essere presenti su Facebook, Linkedin, Youtube è infatti basilare per estendere il raggio d’azione del proprio business.
Regime fiscale e amministrazione per un freelance
Dopo le prime settimane di attività, ecco arrivare le prime retribuzioni. Come procedere con il fisco? In questo caso è opportuno rivolgersi ad un commercialista e allo stesso tempo acquisire dimestichezza con le normative fiscali e i programmi di fatturazione. Sarà necessario mantenersi aggiornati sulla legislazione vigente circa il lavoro autonomo per individuare il regime fiscale meno sconveniente: attualmente si può scegliere tra il il regime dei minimi, prorogato fino alla fine del 2015, ed il regime forfetario.
Un ultimo ma fondamentale consiglio riguarda il “money management”. Un buon freelance dovrà essere in grado di gestire autonomamente sia le spese che i ricavi della sua attività, per cui è opportuno possedere o affinare le abilità organizzative ed amministrative. Si dovrà possedere un conto corrente che prevede depositi anche internazionali (specie se si lavora online), e anche un account PayPal potrà essere utile; si dovranno creare diversi canali di comunicazione per tenersi in contatto con i commettenti e si dovrà avere a portata di mano pratici modelli di ricevute, in italiano e in inglese.
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