Studieremo in questo articolo il rendimento dei BTP a 10 anni. Ne valuteremo il tasso netto e lo spread con Bund sia in tempo reale che analizzando lo storico.
I Buoni del Tesoro Poliennali sono titoli di credito, emessi dal Tesoro, caratterizzati da una scadenza a medio-lungo termine pari a 3, 5, 7,10, 15 e 30 anni. L’investitore riceve per la durata dell’obbligazione delle cedole predeterminate in misura fissa con una cadenza semestrale e un tasso di interesse stabilito al momento dell’emissione. In questo modo si avrà un ammontare costante per il periodo scelto. Dopo aver scoperto il rendimento dei BOT annuali stiamo per approfondire il valore dei BTP a 10 anni, obbligazioni con un rischio più basso dei Buoni a 15 e 30 anni ma superiore rispetto ai titoli con scadenza più breve.
Rendimento dei BTP a 10 anni, storico e in tempo reale
I BTP a 10 anni presentano una leggere variazione in salita rispetto all’ultimo rendimento. Stiamo sui 2,29 rispetto al 2,14 con una variazione del 2,49%. La quota massima è stata di 2,1550 e quella minima di 2,0870. Questi sono i risultato di una analisi in tempo reale, ma studiando lo storico del medio periodo cosa si legge? Si nota, ad una prima occhiata, un picco in discesa avvenuto lo scorso giugno con un rendimento sceso a 1,90. Un calo importante dopo che i titoli avevano superato i 2,25 euro. Nei mesi precedenti l’andamento è stato altalenante senza mostrare, però, queste notevoli discese. Al contrario sono state registrate punte superiori ai 2,35 euro.
Allunghiamo il periodo storico analizzato arrivando fino al mese di giugno 2016. La situazione era nettamente differente, con un rendimento di poco inferiore all’1,1. Occorre risalire al 2015 per riscontrare un aumento del rendimento prossimo a 2 euro. Queste alternanze e variazioni sono determinate dalle situazioni politiche, economiche e finanziarie che caratterizzano il periodo storico di riferimento. Per esempio, hanno inciso sull’andamento il debito pubblico, l’elezione di Donald Trump, il basso costo del petrolio. Bisogna sottolineare, comunque, che i Buoni del Tesoro Poliennali, essendo Titoli di Stato presentano bassi rischi dato che difficilmente uno Stato fallisce.
In generale, il rendimento dei BTP è calcolabile in base alla cedola, al prezzo, alle imposte sulle cedole, alle spese di acquisto, alle imposte sullo scarto di emissione e alle imposte sul capital gain. Un calcolo non semplice che possiamo semplificare riducendo gli elementi necessari alla cedola semestrale netta, alla somma inizialmente investita, al capitale rimborsato netto e agli anni mancanti alla scadenza. Altri elementi di cui tener conto se si vuole investire nei BOT sono il tasso di interesse applicato e lo spread con Bund.
BTP 10 anni, come funziona il tasso di rendimento netto?
I Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) come detto in precedenza, sono titoli a reddito fisso scelti dagli investitori che necessitano di flussi di pagamenti costanti e sicuri ogni sei mesi. Un vantaggio è la costanza dell’ammontare per tutta la vita del titolo dovuta anche al tasso di interesse fissato nel momento dell’emissione del titolo. Alla scadenza, poi, l’investitore riceverà una somma di denaro equivalente al valore nominale dei titoli di cui si è in possesso.
Queste caratteristiche portano l’investitore a scegliere i BTP come investimento se si presuppone un calo di interessi per periodi piuttosto lunghi. Il blocco del tasso nel momento dell’acquisto resterà superiore alla media di mercato per tutta la durata del titolo. Una valutazione corretta, attenta e dettagliata dell’andamento del mercato è fondamentale per non rischiare di rimanere con tassi inferiori a quelli di mercato. E’ consigliabile, inoltre, investire in BTP quando si prevede un calo del tasso di inflazione visto che determina un cambiamento dei rendimenti obbligazionari. Diversi siti online permettono di visualizzare i tassi dei diversi BTP con scadenza differente. Variano dal 2,25% al 6,5%, perciò si tratta in ogni caso di buoni investimenti sicuri e redditizi.
Spread BTP Bund 2017: che cos’è e quanto vale oggi
Per quanto riguarda lo Spread con Bund si intende la differenza tra il tasso di rendimento di un Btp e di un Bund (titolo di Stato emesso dalla Germania con tasso fisso) su una scadenza di 10 anni. Il calcolo dello Spread tra Btp e Bund si ottiene dalla differenza tra il rendimento dei due titoli utilizzando nel calcolo il prezzo che i due titoli hanno, nel determinato momento in cui si effettua il calcolo, al posto del prezzo di acquisto. Lo spread determina il maggiore rendimento del BTP rispetto al Bund. Più sale lo spread più aumenta il rischio percepito dal mercato italiano perché significa che sono richiesti rendimenti più elevati per investire sui Titoli di Stato. Un aumento dello spread equivale ad un aumento dei dubbi sull’affidabilità del nostro paese oppure potrebbe essere determinato da una minore richiesta di mercato del Bund. Quando si parla di finanza è necessario contestualizzare le situazioni e non fermarsi all’apparenza. Sono in gioco i propri soldi e ogni dettaglio diventa importante.
Lo spread BTP-Bund a 10 anni è, in tempo reale, a 157,80 con una variazione in salita dell’1,15%. Risulta, però in discesa dall’inizio dell’anno (2,10) mentre nel lungo periodo è risulta di nuovo in salita. Nel 2015 lo spread era, infatti, inferiore ad 1.