Il periodo di grande incertezza economica seguito alla pandemia che ha coinvolto l’Europa e, più in generale, i mercati finanziari mondiali, ha lasciato spazio alla consapevolezza che è necessario tutelare le proprie disponibilità finanziarie. Oltre alla pratica del risparmio e dell’investimento di somme di denaro, un altro grande strumento di investimento è rappresentato dai beni di rifugio, chiamati così perché sono beni che non tendono a perdere il loro valore intrinseco il quale, al contrario, tende a crescere anche durante i periodi di grossa incertezza economico finanziaria. Tra i beni rifugio più gettonati del momento troviamo senz’altro il vino.
Vediamo come avvicinarsi a questo genere di investimento, come fare per guadagnare investendo nel vino e tutti i consigli utili per fare ottimi investimenti.
I motivi per investire in vino nel 2024
Prima di verificare come fare ad investire nel vino, è opportuno verificare quanto effettivamente convenga investire in questo specifico settore commerciale. Come abbiamo anticipato poco sopra, investire in beni alternativi a quelli consueti è una tendenza che sta riscontrando molto successo tra i piccoli, medi e grandi risparmiatori. Tra i vari asset di investimento il vino sta vivendo uno dei momenti di maggior successo, e non a caso, dal momento che collezioni di vino pregiato spesso sono quotate addirittura milioni di euro.
L’intrinseco valore di una bottiglia di vino pregiato ha fatto guadagnare al vino l’appellativo di oro rosso, a conferma del tasso di redditività di un investimento finanziario in questo specifico settore. Storicamente, infatti, il vino è stato spesso associato all’oro proprio per la stabilità del valore registrato negli anni, tanto che, in alcuni momenti, si è dimostrato ancora più stabile dell’oro stesso (il bene rifugio per eccellenza).
Ma perché un nuovo investitore dovrebbe ripiegare su un asset alternativo come il vino? La domanda è lecita, ma le motivazioni sono diverse. Per prima cosa, il mercato del vino non conosce crisi finanziaria e questa è più di una semplice affermazione, è una vera e propria certezza. A dimostrarlo, infatti, sono gli indici di riferimento del mercato azionario che mostrano, oltre a una tangibile stabilità del mercato vinicolo, una crescita costante pari al 7% annuo. Nemmeno durante la flessione economica del 2020/2021, il mercato ha registrato crolli, ma anzi, si è dimostrato una delle colonne portanti dell’intero sistema finanziario.
Un altro indubbio punto a favore di un investimento di questo genere è rappresentato dall’assenza di tassazione sull’utile di capitale, che poi altro non è che la differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto, che in termini finanziari si definisce capital gain. In altre parole, quindi, il guadagno derivato dalla compravendita dell’asset non prevede alcun tipo di tassazione.
Tale caratteristica rende particolarmente accattivante la possibilità di investire in questo settore, dal momento che in altri casi – come nel caso di opere d’arte oppure nel caso della compravendita di oro – il capital gain è invece sempre soggetto a tassazione. Inoltre, una bottiglia di vino può andare incontro a rivalutazioni economiche, in alcuni casi, particolarmente generose, determinando così un guadagno ulteriore per il rispettivo investitore.
Se dunque siete ancora incerti se investire o meno in questo settore, consigliamo di seguire qualche piccolo consiglio per investire in totale sicurezza e serenità.
Guida pratica: alcuni consigli per acquistare e vendere grandi bottiglie divino
Prima di intraprendere un’attività di compravendita di vino pregiato occorre sempre fare una valutazione preliminare, sia per comprendere l’andamento del mercato sia per capire come, quando e dove investire il proprio budget.
Nel caso di un neofita, forza può essere buona prassi quella di affidarsi a un intermediario finanziario, esperto in asset alternativi e che potrà illustrare quelli che sono i punti di forza o le criticità del settore. Infatti, vendere quanto comprare bottiglie di vino, soprattutto pregiato, richiede una certa conoscenza dell’ambito e una buona dose di accortezza nella scelta degli interlocutori con i quali interagire.
Tale raccomandazione vale anche per chi ha già una discreta dimestichezza in fatto di collezione di vini pregiati, il mercato, infatti è in continua evoluzione ed essere assistiti da un intermediario di fiducia si dimostra una scelta consapevole, soprattutto sul lungo termine.
Pertanto, il primo consiglio utile è proprio questo: studiare il mercato e, contestualmente, farsi aiutare da un professionista esterno.
Una volta studiato e compreso il contesto, occorre procedere con la valutazione degli elementi che influenzano maggiormente il mercato. Tali elementi sono:
Fama del produttore
Da un punto di vista della compravendita l’etichetta ha il suo peso effettivo. Comprare una bottiglia di vino di un produttore rinomato è sicuramente una garanzia, proprio perché sarà più facile rivenderla in un secondo momento, quando ulteriori clienti saranno alla ricerca della bottiglia pregiata della rinomata cantina. Pertanto, è sempre meglio lanciarsi su produttori famosi e conosciuti.
Annata di produzione
L’anno di produzione è sicuramente uno dei punti più importanti per determinare il valore di una bottiglia di vino. Sappiamo tutti, chi più chi meno, che il livello di maturazione di una bottiglia di vino è fondamentale per determinare la pregevolezza di un vino e proprio alla maturazione concorre la valutazione dell’annata di una bottiglia.
Area di produzione
Per effettuare un ottimo investimento conviene sempre differenziare gli asset. Che vuol dire? Nel caso della provenienza, vuol dire comprare vini provenienti da differenti contesti geografici. Naturalmente occorrerà valutare attentamente le aree di provenienza delle bottiglie di vino. In linea generale, comunque conviene sempre, nella propria collezione di vini, avere qualche bottiglia prodotta nei contesti più rinomati come la Francia e l’Italia, dove i vitigni crescono in condizioni specifiche tali da rendere le bottiglie di vini tra le più ricercate al mondo.
Tipologia di vino
Un altro elemento da valutare è la tipologia di vino: bianco, rosso, rosato ecc. La sfumatura di colore di un vino, infatti, è un indicatore fondamentale per valutare lo stato di maturazione del vino e del vitigno in questione, nel momento della sua produzione, oltre che indicare la singola specialità di vino. In base infatti alla sfumatura più o meno intensa del vino, infatti, può variare il prezzo anche tra una bottiglia e l’altra della stessa tipologia di vino.
Una volta effettuate le dovute valutazioni, arriva il secondo passaggio: l’acquisto del vino. Per effettuare un acquisto sicuro, è possibile fare affidamento concreto su London International Vintners Exchange, il mercato globale per la compravendita di vino pregiato. Liv-ex, come è anche conosciuto, raccoglie intermediari finanziari e privati che possono valutare gli indici di mercato delle annate in commercio e ottenere informazioni e dati in relazione alle bottiglie attenzionate.
Infine, sentiamo di dare un ulteriore consiglio che, per quanto possa sembrare scontato, in verità potrebbe non esserlo affatto. Quando si decide di investire nella compravendita di bottiglie rare o annate pregiate, conviene sempre affidarsi a una rete di professionisti e collaboratori del settore. Il fai da te è sempre sconsigliato, poiché il vino, malgrado il suo intrinseco valore di mercato, è pur sempre un bene deteriorabile e potrebbero verificarsi degli imprevisti tali da influenzarne la produzione e, di conseguenza, anche il valore di mercato. Per questo motivo, come terza e ultima fase della nostra guida pratica sull’investimento nel vino, consigliamo di riporre le bottiglie pregiate presso i magazzini fiscali, dove le bottiglie possono essere messe in sicurezza e proseguire il processo di invecchiamento che contribuisce a far acquistare valore alla bottiglia in questione.
Una volta completato il percorso di invecchiamento, il bene può essere rivenduto secondo le quotazioni di mercato. Sono moltissimi i collezionisti che decidono di vendere le bottiglie più pregiate che, con il passare degli anni, hanno acquistato un valore aggiuntivo. Come abbiamo detto poco fa, infatti, il vino è uno dei beni rifugio che subisce una rivalutazione sempre maggiore.
Investire nel vino nel 2024: alcune opinioni
Se dunque state valutando di investire un capitale iniziale in un asset alternativo come quello del vino, sicuramente il 2024 è “un’ottima annata”, per rimanere in tema. Il trend si conferma molto positivo e difatti gli investimenti sono stati notevoli fin dall’inizio dell’anno. Pertanto la risposta alla domanda iniziale, se conviene o meno investire nel vino, è sicuramente positiva. Gli investitori che hanno deciso di lanciarsi nella compravendita di vino pregiato hanno beneficiato di notevoli guadagni, anche a fronte di investimenti iniziali ridotti (tra i 5.000 e i 10.000 euro). Il vino infatti, una volta acquistato, continua il suo processo di invecchiamento che gli consente di acquistare maggior valore spendibile sul mercato.
Malgrado le opinioni degli investitori siano quasi sempre più che positive, non manca, come è ovvio che sia, qualche nota negativa, proprio legata al fatto che il vino è un bene soggetto a deterioramenti. Infatti, malgrado tutte le cure e le attenzioni del caso, potrebbe accadere che qualche bottiglia non segua il processo standard di invecchiamento e che pertanto, il valore ipotizzato. Inoltre, il processo di maturazione delle bottiglie di vino è un percorso lungo, che necessita di attesa e pazienza che non sempre si coniugano con gli interessi del mercato e di alcuni investitori che desidererebbero ottenere un guadagno più rapido e immediato.