Quando si decide di avviare un’attività in proprio si può valutare sia di intraprendere una propria idea imprenditoriale, sia di optare per qualcosa di sperimentato e consolidato, affidandosi al franchising.
In entrambi i casi si tratta di una scelta complessa e personale, da fare predisponendo un business plan che contempli gli aspetti legati al brand in particolare per quanto concerne vendite, assunzioni, obiettivi da raggiungere e capitale da investire.
Il franchising semplifica questo tipo di operazioni e le rende più semplici: ecco perché diverse persone preferiscono fare una scelta in tal senso. Il punto di partenza è comunque lo stesso di quando si decide di avviare qualunque attività, ovvero l’apertura della partita IVA.
In questo articolo ci concentriamo su quali sono le opportunità che derivano dalla scelta di avviare una realtà in franchising. Come prima cosa, tuttavia, è bene consultare una guida a come aprire Partita IVA, essendo questo passaggio il primo da effettuare e quello da gestire nel lungo periodo. Risulta quindi centrale per il business nel suo complesso.
Cos’è il franchising?
Partiamo dalla base, ovvero cercando di definire cosa si intende esattamente quando si parla di franchising.
Il franchising non è altro che una formula negoziale che presenta particolari caratteristiche ed è diventata negli anni un fenomeno imprenditoriale di assoluta rilevanza in ambito economico.
Il termine può essere tradotto in italiano con l’espressione “affiliazione commerciale” e comporta la creazione di una rete di produzione/distribuzione di beni e servizi tramite il coinvolgimento di persone terze rispetto all’impresa titolare.
Nel franchising, quindi, vengono coinvolti due soggetti: un’impresa che si affilia (franchisee) e un’altra che eroga determinati prodotti o servizi (affiliante o franchisor), il tutto con specifiche condizioni contenute all’interno di un contratto. Entrambe le parti si impegnano ad adempiere a determinati obblighi, hanno diritti ma anche doveri da rispettare.
La parola franchising deriva dal francese “franchise”, che a sua volta vuol dire “privilegio”: lo stesso che il franchisor eroga al franchisee per quanto riguarda la disponibilità a condividere determinati diritti di proprietà industriale e intellettuale inerenti al brand.
Rientrano nella categoria le denominazioni commerciali, gli aspetti grafici, un know how particolare, i brevetti, la consulenza tecnica e commerciale, ecc. ecc.
Il franchisee, ovvero l’impresa affiliata, si va ad aggiungere ad altri affiliati presenti su un determinato territorio, che può essere di caratura locale, nazionale e persino internazionale. Per ottenere l’affiliazione, l’impresa si impegna al pagamento di royalties.
Dal punto di vista legislativo, le norme inerenti i rapporti di affiliazione commerciale sono state introdotte in Italia soltanto recentemente, con l’emanazione della L. n. 129 del 6 maggio 2004, convertita poi nel D.M. del 2 settembre 2005.
Un passaggio cruciale fatto anche in seguito alle sollecitazioni del Legislatore Europeo, che aveva già avviato un primo intervento in materia con il Regolamento CEE n. 4087 del 1988, rimasto in vigore fino al 31 dicembre 1999.
Perché aprire una Partita Iva in franchising?
Le ragioni che portano a scegliere di aprire un’attività in franchising sono diverse, in particolare economiche e sociali.
Parliamo di una formula che prevede una cooperazione tra due imprese, le quali si trovano a condividere i medesimi scopi: il beneficio economico dell’una è condizionato dalle azioni messe in campo dall’altra. Il rapporto instaurato è di reciproca dipendenza, o meglio, di interdipendenza.
I vantaggi di aprire partita IVA in franchising sono soprattutto i seguenti:
- Il franchisee ottiene l’accesso a un giro d’affari importante, sfruttando la notorietà e l’affermazione detenuta dall’affiliante. In questo modo acquisisce un vantaggio competitivo immediato, anche in termini di reputazione.
- Gli investimenti iniziali vengono contenuti in maniera considerevole. Tra gli aspetti più onerosi segnaliamo le spese dedicate agli arredi, ai device elettronici e alle apparecchiature, ma anche quelle inerenti la pubblicità.
- Possibilità di accesso ai brevetti del franchisor per l’erogazione di un determinato servizio. L’affiliante dovrebbe inoltre fornire il know how per l’applicazione degli stessi. La formazione avviene con immediatezza e specificità, in quanto risulta erogata direttamente dalla casa madre con continuità, tenendo conto degli aggiornamenti.
Sostanzialmente, nel franchising l’affiliato ha modo di portare avanti, replicandolo, un modello imprenditoriale che ha già dato garanzie di successo, in quanto esistente e collaudato.
Ciò permette di ridurre fortemente i rischi e le difficoltà che si possono incontrare durante la fase di avvio, poiché molti sono stati sperimentati dal franchisor in precedenza. La nuova attività nasce quindi con una sorta di “immunità di base” rispetto alle difficoltà più considerevoli che le possono capitare.
Ci sono delle controindicazioni?
Come tutte le attività economiche, anche l’apertura di una partita IVA in franchising presenta degli elementi a sfavore, ovvero delle criticità.
Il primo fattore da considerare è il pagamento delle royalties per ottenere i servizi/prodotti concessi dal franchisor: occorre verificare in via preliminare la validità di tale investimento.
Altri elementi da considerare sono il rapporto stesso di interdipendenza, che porta l’affiliato a godere di una minore autonomia e una ridotta flessibilità.
Da non sottovalutare la standardizzazione dell’attività (che risulta sì collaudata ma anche meno originale) e la maggiore difficoltà nel caso di rivendita.
Per concludere, quando si rivela davvero interessante aprire un’attività in franchising?
Nel momento in cui si vuole andare sul sicuro, ad esempio, oppure non si ha una grande esperienza alle spalle, o ancora si desidera condividere l’esperienza con altre persone o si ha la necessità di intraprendere il percorso imprenditoriale in tempi rapidi.