I prestiti personali senza busta paga sono dei particolari finanziamenti pensati per le persone che non hanno uno stipendio o un reddito fisso, ma molto spesso quando si parla di questo argomento la gente tende a fare un po’ di confusione: in questo articolo cercheremo di fare chiarezza spiegando cosa sono i prestiti senza busta paga per studenti e casalinghe e come è possibile ottenere un finanziamento senza garanzie (ma vedremo che non è proprio così); parleremo inoltre dei prestiti tra privati e dei prestiti per i protestati e i cattivi pagatori.
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Di solito le banche e le società finanziarie per accettare le richieste di finanziamento richiedono delle precise garanzie: la più classica è rappresentata dalla busta paga, il documento che testimonia la presenza di un reddito solido e stabile nel tempo. La complicata situazione economia che ha caratterizzato lo scenario nazionale ed internazionale (la famigerata crisi) purtroppo ha fatto diminuire il numero delle persone in grado di offrire le classiche e rigide garanzie richieste dagli istituti di credito per la concessione di un finanziamento. Alcune banche e finanziarie hanno scelto di adeguarsi ai tempi e si sono mostrate più elastiche, proponendo nuovi tipi di finanziamenti specifici per chi, ad esempio, non può contare su uno stipendio.
Non parliamo di enti di beneficenza, sia chiaro: quando facciamo riferimento a questo tipo di prestito parliamo di piccoli finanziamenti (importi non elevati) e soprattutto la formula “senza busta paga” non è sinonimo di “senza garanzia”. Ad ogni modo gli studenti, le casalinghe, i lavoratori irregolari, i disoccupati o anche i giovani che muovono i primi passi nel mondo dell’imprenditoria hanno sicuramente qualche speranza in più di ottenere il finanziamento rispetto a non molto tempo fa. Bisogna anche aggiungere che le banche, per tutelarsi del maggiore rischio che assumono concedendo credito ai soggetti appena elencati, applicano dei tassi d’interesse decisamente elevati: si dovrebbe ricorrere a questi finanziamenti solo se non ci sono altre possibilità.
Ottenere prestiti senza busta paga e senza garanzie è possibile?
Basterebbero due lettere per dare una risposta alla domanda presente nel titolo di questo paragrafo: NO! Chi vuole richiedere un prestito e non ha un reddito dimostrabile con un documento come la busta paga deve sapere che la banca vorrà verificare la presenza delle cosiddette garanzie alternative: possono essere di diverso tipo e ora le andremo a conoscere una per una (ma non è detto che le banche accettino sempre la richiesta di prestito anche i presenza di una di queste garanzie).
Il Garante: Esistono i prestiti senza busta paga con garante. Ma di cosa stiamo parlando? Il garante è la persona che si prende l’impegno di pagare le rate del finanziamento nel caso in cui il beneficiario non ne sia in grado, Ovviamente la banca prende in considerazione solo garanti sulla cui affidabilità creditizia non possono esistere dubbi.
Le cambiali: Ci sono anche i prestiti cambializzati. Chi non ha alcuna garanzia da offrire può tentare questa strada, che prevede il pagamento delle rate con delle cambiali, Parliamo di titoli esecutivi che, in caso di mancato pagamento (anche di una sola rata) autorizza la banca a pignorare i beni del debitore senza che ci sia bisogno di un decreto ingiuntivo di pagamento o di una sentenza di condanna. Questo tipo di finanziamento non viene molto apprezzato né da chi vuole richiedere un prestito (il rischio di perdere le proprie cose è tropo alto e gli interessi applicati sono in genere molto alti, senza contare che le banche possono imporre a stipula di una polizza assicurativa) né dalle banche, che in caso di mancato pagamento di una rata devono sprecare tempo, risorse ed energie per eseguire il pignoramento dei beni del cliente.
L’ipoteca: I prestiti con ipoteca sulla casa sono abbastanza rari, visto che le banche nella maggior parte dei casi non accettano l’ipoteca sull’immobile come garanzia per un finanziamento di importo nettamente inferiore rispetto al valore dell’immobile stesso. Si tratterebbe di un’ipoteca parziale e in caso di mancato pagamento l’istituto farebbe davvero tanta fatica a recuperare i soldi del mancato pagamento delle rate.
Il pegno di beni di valore: Chi possiede dei beni di valore (pietre preziose, gioielli e così via) può utilizzarli come garanzia per richiedere un prestito senza busta paga. Può essere una soluzione per chi ha urgenza di liquidità ma spera di poter recuperare i suoi preziosi dati in pegno.
Le rendite alternative: Chi non ha un reddito da lavoro ma può comunque contare su un altro tipo di rendita (ad esempio un capitale investito che genera un rendimento, la ex moglie che pur essendo disoccupata riceve l’assegno di mantenimento dall’ex marito e cose del genere) ha buone probabilità di vedere accolte dalla banca la sua domanda di finanziamento, soprattutto se può dimostrare che questa rendita alternativa durerà per l’intero periodo di rimborso.
Le entrate dei lavoratori autonomi: I lavoratori autonomi non possono presentare la busta paga come garanzia, ma la banca può comunque concedergli il finanziamento “accontentandosi” di quanto risulta dalla dichiarazione dei redditi. Se il Modello Unico dimostra che negli ultimi anni le entrate sono state regolari l’istituto può accettare la richiesta del lavoratore autonomo.
Prestiti senza busta paga per studenti
In linea generale anche gli studenti non riusciranno ad ottenere un finanziamento senza una delle garanzie appena viste: i ragazzi che frequentano l’università e svolgono un qualche tipo di attività lavorativa hanno sicuramente più possibilità di vedere accettata la loro domanda di prestito anche se non hanno una busta paga (perché magari svolgono collaborazioni o prestazioni d’opera), così come quelli che possono contare su un altro tipo di entrata stabile (ad esempio sono proprietari di un immobile per il quale ricevono ogni mese un affitto). Pure la firma di un genitore (che assume in pratica il ruolo di garante o fideiussore) può essere accettata come garanzia.
Per fortuna anche gli altri studenti possono accedere ad una particolare forma di finanziamento, il prestito d’onore. Alcune banche hanno deciso di andare incontro alle esigenze di questa categoria per favorire la loro formazione proponendo delle soluzioni molto particolari, con il posticipo della partenza del periodo di ammortamento: in pratica lo studente inizierà la restituzione del capitale e il pagamento degli interessi qualche anno dopo la concessione del prestito, quando, presumibilmente, il giovane avrà concluso il suo percorso formativo e sarà entrato nel mondo del lavoro; in questo modo durante il periodo di studio il ragazzo potrà rimanere concentrato senza pensare troppo al pagamento delle rate. L’assenza di garanzie personali da parte del ragazzo viene spesso colmata dall’esistenza di specifici fondi di garanzia messi a disposizione dallo Stato o dalle Regioni.
Prestiti senza busta paga per casalinghe
Anche i prestiti senza busta paga per casalinghe sono caratterizzata da un basso importo (difficilmente le banche accordano cifre superiori ai 3.000 euro) e per ottenerli colei che fa domanda deve poter dimostrare di avere una storia creditizia senza macchia. Certo, anche se ci sono delle precise limitazioni, la situazione è comunque meno tortuosa rispetto a qualche anno fa: le banche si sono rese conto di non poter tagliare fuori determinate categorie di potenziali clienti che fino a poco tempo fa erano considerati di non grande interesse.
Per una casalinga il modo più veloce per ottenere un piccolo prestito (spesso intorno ai 1.500 euro) è richiedere una carta revolving: si tratta di speciali carte di credito che possono essere utilizzate per fare acquisti nei negozi o online e che consentono di fare prelievi agli sportelli automatici della banca erogante; a differenza delle normali carte di credito l’importo non viene rimborsato in un’unica soluzione, ma tramite rate mensili. Il ricorso alla carta revolving, come abbiamo detto per i prestiti senza busta paga in generale, va visto un po’ come ultima spiaggia se occorre della liquidità con urgenza: l’importo che si può ottenere è abbastanza basso e il Taeg applicato di solito è decisamente elevato.
Prestito PostePay senza garanzie
Uno degli istituti più attivi sul fronte dei prestiti senza busta paga è certamente Poste Italiane. Fino a poco tempo fa era disponibile il comodissimo SpecialCash PostePay: era un piccolo finanziamento a cui potevano facilmente accedere tutti i maggiorenni titolari di una carta PostePay Evolution. Si poteva ottenere un importo di 750, 1.000 o 1.500 euro da rimborsare rispettivamente in 15, 20 o 24 rate mensili di ammontare compreso tra i 4,50 euro ai 9 euro al mese. Il TAEG (del 18,21% per il prestito più breve, del 16,51% per il prestito di media durata e del 15,46% per il prestito più lungo) era abbastanza elevato, ma visti gli importi abbastanza limitati e la velocità con cui si poteva ottenere il finanziamento l’operazione risultava abbastanza conveniente.
Attualmente al posto dello SpecialCash PostePay c’è un altro prodotto, ovvero il Mini Prestito BancoPosta. Anche in questo caso vi possono accedere i maggiorenni titolari di una carta PostePay Evolution, ma al momento della sottoscrizione del contratto, insieme al documento di identità e alla tessera sanitaria è necessario portare una documentazione (non necessariamente una busta paga) che attesta il reddito percepito dal richiedente. Ci sono sempre tre fasce di importo richiedibile 1.000, 2.000 e 3.000 euro), ma per tutte c’è un’unica durata, 22 mesi. Le rate sono diverse in base all’importo richiesto: 50 euro per chi vuole 1.000 euro, 100 euro per i prestiti da 2.000 euro e 150 euro per il taglio da 3.000 euro. Con un TAEG del 10,14% il costo dell’operazione per il cliente ammonta a 100, 200 o 300 euro a seconda del taglio di finanziamento ottenuto.
Una volta accettata la richiesta, Poste Italiane accredita la somma sulla PostePay Evolution del richiedente e sulla stessa carta verranno addebitate le rate mensili (è possibile richiedere anche il pagamento con addebito su Conto corrente postale). Il Mini Prestito BancoPosta può essere estinto anticipatamente senza costi aggiuntivi (è possibile farlo a partire dal quattordicesimo giorno successivo all’accredito).
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I prestiti per protestati e cattivi pagatori
Chi in passato ha avuto qualche problema a restituire un prestito troverà molte difficoltà in più ad ottenere un nuovo finanziamento: il nominativo di non ha rimborsato regolarmente il suo debito viene inserito in una sorta di lista nera a cui possono accedere tutti gli istituti di credito e viene etichettato come cattivo pagatore. Le possibilità di ottenere nuovamente fiducia dalle banche e dalle finanziarie si riduce ulteriormente per i protestati.
Ma come dice un vecchio proverbio la speranza è l’ultima a morire e ci sono ancora alcune strade da percorrere. Innanzi tutto bisogna precisare che quello di cattivo pagatore non è un marchio indelebile: in base alla gravità dell’inadempienza la cancellazione dal CRIF avviene dopo un lasso di tempo che varia dai 6 ai 36 mesi. E poi al di là del classico finanziamento con cessione del quinto o del prestito delega ci sono anche alcune forme di prestito senza busta paga: il prestito cambializzato (ne abbiamo parlato ad inizio articolo) e il prestito tra privati (di cui parleremo tra qualche riga); chi ha un’occupazione può cercare di ottenere un prestito dal proprio datore di lavoro (in pratica un anticipo sugli stipendi futuri)
Le difficoltà di accedere al credito tramite banche e finanziarie (non è semplice neanche trovare l’istituto che conceda un prestito cambializzato) che incontrano soprattutto i protestati e i cattivi pagatori e l’urgenza di ottenere liquidità in tempi brevi possono spingere alcuni soggetti ad accettare condizioni non spesso favorevoli. Il mercato creditizio purtroppo è popolato anche da persone con pochi scrupoli (per non voler utilizzare il termine truffatori) che sfruttano le criticità degli altri a proprio vantaggio. Tutte le proposte ricevute andrebbero esaminate con estrema attenzione, partendo dalla consapevolezza che ottenere un prestito senza busta paga per un protestato o un cattivo pagatore è un’impresa tutt’altro che semplice.
Prestiti tra privati senza busta paga né garante
In molti casi i prestiti tra privati sono i primi finanziamenti che vengono in mente a chi ha bisogno di liquidità immediata: molti magari scelgono un’altra strada perché si vergognano a chiedere soldi ad amici o parenti, ma in tanti casi questa opzione può risultare molto vantaggiosa perché un conoscente può anche accettare di prestare denaro senza ricevere degli interessi in cambio (prestito non fruttifero) o accontentandosi di tassi molto bassi. Ovviamente per essere sicuri che tutto fili liscio sarebbe un’ottima cosa stabilire tutte le condizioni con un contratto: in questo modo in caso di controlli sarà più facile spiegare all’Agenzia delle Entrate che i soldi arrivati sul conto corrente non sono legati ad un reddito non dichiarato e poi si delineano e si garantisce il rispetto delle condizioni del prestito.
Nel caso in cui il contratto venga registrato si dovranno pagare le marche da bollo e l’imposta di registro (e le eventuali imposte relative alle garanzie). La registrazione non è obbligatoria se il contratto viene sottoscritto per corrispondenza. Il contratto deve contenere come minimo questi dati: i dati anagrafici delle due parti (nomi e cognomi, date di nascita e codici fiscali), le modalità e la scadenza per la restituzione, le eventuali penali, la causale del prestito (in pratica il motivo per cui è stato chiesto il finanziamento), la firma dei due contraenti e la data certa.
Il prestito tra privati, essendo frutto di un accordo libero tra due persone, non ha in teoria dei limiti massimi di importo; tuttavia bisogna ricordarsi che per le norme antiriciclaggio non si possono completare operazioni in contanti per un valore superiore ai mille euro: oltre questo limite è necessario utilizzare strumenti come l’assegno o il bonifico bancario (per chi non rispetta questo divieto sono previste multe fino al 40% della somma trasferita). Finora abbiamo fatto riferimento al prestito tra privati più diffuso, il classico contratto di finanziamento, ma negli ultimi anni il web è entrato prepotentemente in questo settore, dando origine a fenomeni come il crowdfunding e il social lending(molti lo chiamano il prestito peer-to-peer).
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I prestiti senza busta paga sono dei finanziamenti di piccolo importo che possono essere ottenuti anche da chi non può presentare una busta paga come garanzia e per questo vengono indicati come il prodotto finanziario ideale per studenti, casalinghe, disoccupati, giovani e lavoratori irregolari che hanno bisogno di liquidità. Le banche e le finanziarie in alcuni casi accettano di concedere prestiti a questi soggetti, ma solo se presentano delle garanzie alternative e in ogni caso l’importo non sarà mai elevato e il tasso di interesse applicato sarà più alto di quello dei finanziamenti tradizionali.
Chi ha urgente bisogno di denaro spesso è costretto ad accettare queste condizioni, ma non bisogna mai avere troppa fretta e stare alla larga dai truffatori (purtroppo il mondo è pieno di persone che promettono mari e monti e invece vogliono solo sfruttare le difficoltà altrui): per individuare quali sono i migliori prestiti senza busta paga bisogna valutare con molta attenzioni alcuni parametri come il tasso annuo nominale (TAN), il tasso annuo effettivo globale (TAEG) e l’eventuale presenza di una polizza assicurativa. I prestiti senza busta paga possono essere distinti in base al tipo di garanzia alternativa offerta (ad esempio l’ipoteca su un immobile o il pegno di beni preziosi) e alla categoria di appartenenza del soggetto richiedente (studente, casalinga, cattivo pagatore e così via).